LA TESTIMONIANZA – In ricordo di Valentino Baldacci

Valentino Baldacci era un grande professore, ma soprattutto un grande uomo. Lo conobbi a un convegno dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, che si tenne presso il Tempio italiano di Gerusalemme. Lo rincontrai di nuovo a Gerusalemme, poco tempo dopo, per il Congresso dell’Unione Associazioni Italia Israele (Udai). Venne insieme a un delegazione dell’associazione e mi chiese se per caso potevano partecipare alla marcia che stavo organizzando in occasione di Yom Yerushalayim, il giorno in cui si celebra la riunificazione di Gerusalemme da parte di Israele, avvenuta nel 1967. Gli dissi che mi avrebbe fatto molto piacere, e così abbiamo marciato insieme. Qualche tempo dopo, mi chiese se fossi disponibile a venire a Firenze per raccontare la mia esperienza nel servizio militare. Accettai con entusiasmo, e così partii per Firenze. Organizzò tutto in modo impeccabile.
Nei suoi ultimi giorni da presidente, motivando la sua decisione di farsi da parte, mi scrisse: «Non c’è niente di drammatico nella mia decisione, soltanto la constatazione che, con l’età e con il peggioramento di alcuni aspetti della mia salute, non sono più in grado di dare all’associazione quella spinta propulsiva che ero riuscito a dare in passato. La mia principale preoccupazione era quella di non veder entrare in crisi l’associazione, pericolo che è stato scongiurato, perché per fortuna un gruppo di amici si è assunto il compito di continuare il lavoro. Per quanto mi riguarda, io continuerò a dare il mio apporto finché le forze me lo consentiranno».
Michael Sierra