ISRAELE – Beer Sheva ancora nel mirino dell’Iran, colpito anche il porto di Haifa

Beer Sheva è di nuovo tra le città colpite dai missili iraniani in queste ore. La “capitale” del Negev conta nuovi danni a palazzi e nuovi feriti, che vanno ad aggiungersi a quelli di giovedì dopo l’attacco sferrato alle prime ore del mattino contro l’ospedale Soroka, simbolo, fra l’altro, della convivenza tra arabi ed ebrei. Le immagini diffuse dalla stampa israeliana mostrano edifici danneggiati e un cratere in una strada della città del Distretto Meridionale. Altri missili hanno colpito nella giornata di venerdì Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Due i feriti gravi in quest’ultima, informano le autorità. Il missile iraniano è caduto nell’area del porto. Resta l’allarme anche per possibili ulteriori lanci contro il Soroka. Per questo il direttore generale dell’ospedale, Shlomi Kodesh, si è rivolto ai decisori politici con un appello per rafforzare le difese della struttura. «Abbiamo piani di costruzione pronti da anni», ha dichiarato Kodesh. «Dobbiamo solo prendere una decisione e attuarla immediatamente».
Dal Soroka ha parlato giovedì anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. «Stiamo colpendo obiettivi nucleari e missilistici con precisione, mentre loro hanno colpito un ospedale, dove la gente non può nemmeno alzarsi e scappare», ha sottolineato durante un punto stampa. «Questa è la differenza tra una democrazia che agisce secondo la legge per salvarsi da questi assassini e contro questi assassini che vogliono distruggere ognuno di noi, fino all’ultimo». Venerdì mattina, il ministro della Difesa Israel Katz ha avvertito i terroristi di Hezbollah di non intervenire nel conflitto dal Libano, come ipotizzato dal leader del gruppo sciita libanese Naim Qassem. «Israele ha perso la pazienza con i terroristi che lo minacciano», ha tuonato il ministro. «Se ci sarà terrorismo, non ci sarà più Hezbollah».
(Foto: Magen David Adom)