UCEI – David Menasci: No liste uniche piccole comunità ma più partecipazione

Gentile redazione,
ho letto con interesse la riflessione di Gadi Polacco sulla proposta di introdurre anche per le piccole comunità il sistema di voto a liste per l’elezione dei consiglieri UCEI. Pur apprezzando lo sforzo di proporre un sistema più omogeneo e forse più leggibile per l’elettorato, credo sia importante difendere alcuni punti di forza dell’attuale modello.

Oggi, le modalità con cui vengono designati i consiglieri delle 19 piccole comunità – pur diversificate – consentono un legame diretto tra l’operato dei consigli locali e il lavoro dell’UCEI. Questo collegamento, basato spesso su una conoscenza profonda e personale del territorio, garantisce una rappresentanza autentica, radicata nella realtà quotidiana delle singole comunità.

Il rischio di introdurre liste uniche per tutte le piccole realtà è quello di creare una distanza tra rappresentante e rappresentati, in favore di logiche di appartenenza e schieramento più astratte, e potenzialmente disancorate dai bisogni specifici delle comunità locali. Inoltre, un’eventuale “omogeneizzazione” potrebbe appiattire le differenze e le ricchezze che ciascuna piccola comunità porta con sé all’interno dell’UCEI.

Piuttosto che uniformare il sistema, forse dovremmo valorizzare maggiormente la funzione dei consiglieri come ponti attivi tra il livello locale e quello nazionale, incentivando trasparenza, rendicontazione e dialogo tra comunità, senza per forza passare da un sistema di liste che, se male utilizzato, rischia di diventare autoreferenziale.

Con stima,
David Menasci
Consigliere Comunità Ebraica di Bologna e delegato Ucei