FIRENZE – Voci ebraiche a confronto su identità e pluralismo

«Troppo spesso negli ultimi tempi si sono viste persone messe ai margini dagli organi istituzionali ebraici a causa della loro opinione e proprio per questo vogliamo offrire un luogo dove potersi esprimere liberamente». Lo si legge nel manifesto dell’evento “Dialogo ebraico. Incontro aperto sull’identità ebraica” che si è tenuto domenica a Firenze su iniziativa di un gruppo promotore con, tra gli altri, l’assessore alla Cultura Ucei Gadi Schonheit, il consigliere Ucei ed ex presidente della Comunità ebraica genovese Ariel Dello Strologo e l’agente letterario Marco Vigevani, che è anche il presidente del Comitato Eventi Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.
«L’ebraismo italiano deve tornare a riflettere su stesso. Oggi è l’edizione zero di qualcosa che dovrà continuare nel tempo», ha sottolineato Dello Strologo nel suo discorso introduttivo, annunciando per il futuro «almeno quattro incontri» dedicati ai principali argomenti declinati nel corso dell’appuntamento fiorentino, accolto nei locali della Comunità ebraica: dagli “ebraismi italiani” oggi alle nuove strategie contro l’antisemitismo e per preservare l’eredità della Shoah, dal rapporto tra l’ebraismo diasporico e quello israeliano a quello tra l’ebraismo italiano e la società circostante. I cinque promotori (nel gruppo ci sono anche il dottorando in storia contemporanea Riccardo Correggia e il ricercatore di fisica sperimentale Filippo Levi) hanno sostenuto l’urgenza di ridefinire tali questioni anche alla luce di alcuni «temi pregnanti dell’attualità, da quelli inerenti alle problematiche delle comunità odierne, fino a quelli riguardanti Israele, i territori occupati e il disastro di Gaza». Per Vigevani, «c’è un’aria stantia nelle Comunità e rischiamo di immiserirci culturalmente: cerchiamo di non stare più in silenzio, confrontiamoci in maniera civile senza anatemi né esclusioni». Secondo Schonheit, il fatto che oltre 100 persone fossero presenti fisicamente o in remoto «è il segno che c’è un bisogno» di parlarne. Sono intervenuti al dibattito rappresentanti di istituzioni comunitarie, attivisti, intellettuali, accademici, giornalisti e rabbini. Era tra gli altri presente Davide Jona Falco, l’assessore alla Comunicazione Ucei. In apertura di giornata il presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink aveva richiamato l’importanza di «creare un clima di condivisione di valori che dobbiamo pretendere trovino spazio nel mondo ebraico italiano» e il rabbino capo Gadi Piperno aveva proposto una breve panoramica sullo stato del dialogo interreligioso e sul suo impegno per rappresentare la complessità della società israeliana. Una complessità, ha spiegato, che spesso non è colta.
a.s.