FRANCIA – Crif ribadisce vicinanza all’algerino Boualem Sansal: Il regime lo liberi

«Scrittore di luce, difensore dei valori universali». Sono le parole con cui il Crif, il Consiglio rappresentativo degli ebrei di Francia, esprimeva a novembre la propria vicinanza allo scrittore franco algerino Boualem Sansal e ne chiedeva l’immediata liberazione dopo il fermo effettuato dal regime di Algeri in quei giorni. Regime per il quale Sansal, 75 anni, oppositore del fondamentalismo islamico e vicino a Israele, è un nemico interno che rema contro “l’unità nazionale”. Così almeno ha stabilito un tribunale locale nel processo di appello al termine del quale è stata confermata la condanna a cinque anni di carcere inflitta in primo grado.
Alla condanna potrebbe ora seguire una grazia presidenziale, almeno così scrivono alcuni media. È la speranza tra gli altri di Yonathan Arfi, il presidente del Consiglio rappresentativo degli ebrei di Francia (Crif). Arfi ne ha parlato nel corso di un’intervista con la radio ebraica RCJ, sottolineando «la crudeltà di un regime che si accanisce contro un uomo malato e con una certa età». Sansal deve essere liberato, ha proseguito Arfi, che come molti ebrei francesi ha origine algerine. «Ma ciò non risolverà comunque la questione del regime», perché Sansal, al quale è stata negata l’assistenza in aula dell’avvocato ebreo Francois Zimeray e che la stampa algerina spesso qualifica con disprezzo come “sionista”, «è la vittima del desiderio algerino di forzare il braccio alla Francia nelle relazioni tra i due paesi». Un tema con molte implicazioni, in un contesto geopolitico fluido nel quale la Francia aspira a essere protagonista. L’argomento terrà banco anche alla tradizionale cena annuale del Crif, in programma giovedì sera con la partecipazione di politici, opinion leader e giornalisti. L’ospite d’onore dell’evento sarà il primo ministro François Bayrou, che ha di recente sostenuto la decisione del governo francese di oscurare gli stand di alcune aziende israeliane al Salone aeronautico di Le Bourget perché, aveva dichiarato in quella circostanza, la situazione a Gaza è «moralmente inaccettabile». La decisione di Parigi aveva suscitato l’ira di Israele e la cena del Crif «sarà un’occasione per parlarne» in modo costruttivo, ha spiegato Arfi. Nel corso della serata si parlerà anche di politica e «noi come Crif riaffermeremo la nostra linea repubblicana», ha ribadito Arfi, denunciando come «irresponsabili» i tentativi di avvicinamento condotti da esponenti del partito socialista nei confronti di La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, forza politica che il Crif ha sempre qualificato come populista ed estremista.
a.s.