NAPOLI – Comunità ebraica attacca il Comune: Mozione anti-Israele negativa e inquietante

«Un segnale estremamente negativo e inquietante per la convivenza pacifica, il rispetto e il dialogo tra i popoli e le varie identità presenti nella nostra città». La Comunità ebraica di Napoli affida a una nota la propria amarezza per la decisione del Consiglio comunale di approvare una mozione che impegna il sindaco Gaetano Manfredi e la sua amministrazione «a rescindere ogni collaborazione istituzionale con enti, associazioni e istituzioni israeliane che siano espressione diretta dell’attuale governo israeliano». La mozione è stata votata al termine di una riunione monotematica sul tema “Crisi umanitaria a Gaza. Azioni per il ripristino della legalità internazionale”, con vari interventi e testimonianze. Interventi a senso unico, accusa la Comunità, che parla di «iniziativa escludente che, dietro il paravento della sensibilità per la questione palestinese, finisce col concedere sempre più spazio solo a chi vuol far prevalere solo le proprie ragioni, impedendo l’ascolto dell’altro». Per la Comunità, lo dimostrerebbe il fatto che nel testo «non venga fatto il benché minimo accenno agli israeliani rapiti da Hamas nel sanguinoso attacco del 7 Ottobre 2023 e tenuti ancora in ostaggio» e che sia stata consentita l’esposizione in aula, da parte di alcuni attivisti propal, di uno striscione sopra al quale era scritto «Boicotta il genocidio. Palestina libera! Dal fiume al mare». Quelle parole, viene spiegato, significano una sola cosa: la cancellazione di Israele.
La mozione è vaga e «contiene di fatto uno stigma nei confronti di chiunque abbia rapporti con Israele, con la sua ambasciata, con le sue istituzioni culturali», sottolinea ancora la Comunità. E a farne le spese potrebbe essere la Comunità stessa per via degli scambi culturali intrattenuti «anche con istituzioni israeliane». Pure l’Associazione Donne Ebree d’Italia, si sostiene, sarebbe ora a rischio di venire esclusa «da iniziative culturali organizzate dal Comune». Il documento è stato approvato all’unanimità dai consiglieri presenti, tutti della maggioranza di centrosinistra. Gli esponenti di Fratelli d’Italia e Lega non hanno partecipato alla riunione, Forza Italia è uscita al momento del voto.