FIRENZE – Vandalizzata targa Amelia Pincherle, la madre dei fratelli Rosselli

“Scrittrice e antifascista”. Sono le parole che ricordano Amelia Pincherle Rosselli (1870-1954) nella targa che fa memoria del suo nome nel largo intitolatole dalla città di Firenze nel febbraio del 2024 in zona Porta al Prato, adiacente a viale Fratelli Rosselli. Cioè Carlo e Nello, i suoi due celebri figli fatti assassinare dal fascismo nel 1937 mentre si trovavano nella località francese di Bagnoles-de-l’Orne.
Nelle scorse ore quella targa è stata ritrovata a terra, in molti pezzi, per un verosimile atto vandalico. «Un insulto alla coscienza democratica della nostra città», denuncia Valdo Spini, il presidente della Fondazione Rosselli che da molti anni opera per tramandare il messaggio e l’eredità di quella storia di famiglia intrisa di ebraismo, giustizia e libertà. In quel solco si inserisce l’intitolazione di largo Amelia Pincherle, di cui è stato il promotore, perché come disse allora «non si potrebbero capire le figure dei fratelli Rosselli senza conoscere la grande personalità della madre e in particolare la religione veramente mazziniana del dovere che aveva loro trasmesso».
Nata a Venezia nel 1870, fiorentina di adozione, Pincherle non fu “solo” la madre dei fratelli Rosselli. Prima donna drammaturga dell’Italia unita, fu anche traduttrice, autrice di letteratura per l’infanzia e presidente della sezione letteratura del Lyceum a Firenze fino alla promulgazione delle leggi razziste. «Al vandalismo di chi distrugge sapremo sempre rispondere con l’intelligenza di chi ricostruisce. Il 25 aprile ci ha insegnato anche questo», ha dichiarato l’assessora alla Toponomastica del Comune di Firenze, Caterina Biti. «La lapide sarà restaurata e ripristinata al più presto».