MEDIO ORIENTE – Attentato in Israele mentre governo trova accordo con Ue su aiuti a Gaza

Un ventiduenne israeliano, guardia di sicurezza in un centro commerciale in Cisgiordania, è stato ucciso in un attacco all’incrocio di Gush Etzion. Due terroristi palestinesi, armati di coltelli, lo hanno ferito e poi ucciso con la sua stessa pistola, sottrattagli durante l’aggressione. Entrambi i terroristi sono stati eliminati da civili armati e forze di sicurezza intervenute sulla scena. «Sapevano che il giovedì pomeriggio il centro commerciale è affollato», ha sottolineato Moshe Pinchi, ufficiale dell’esercito. «La risposta rapida delle forze di sicurezza ha evitato un attacco più grave».
Si intensificano intanto gli sforzi diplomatici per arrivare a una tregua a Gaza e alla liberazione degli ostaggi israeliani. Durante la sua visita a Washington, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato le famiglie di alcuni dei rapiti ancora in mano a Hamas. «Stiamo facendo il massimo sforzo, in ogni momento, per riportare tutti gli ostaggi a casa. I vivi e i caduti», ha affermato. I negoziati indiretti tra le parti vanno avanti in Qatar e i mediatori Usa auspicano la firma di un’intesa a breve. Anche perché, sottolinea l’ex ambasciatore d’Israele Washington, Mike Herzog, «il presidente Donald Trump non capisce perché la guerra stia continuando» e sarebbe sempre più frustrato dalla mancanza di progressi nei negoziati. Intervistato da Ynet, Herzog ha spiegato che il presidente americano «sta spingendo non solo Hamas, ma anche Israele a fare concessioni», anche su questioni centrali come il futuro governo di Gaza.
Sul fronte diplomatico hanno invece trovato un accordo Israele e Unione europea, che hanno annunciato un accordo per aumentare il flusso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. «Nei prossimi giorni saranno attuate misure per garantire la consegna diretta degli aiuti alla popolazione, evitando che finiscano nelle mani di Hamas», ha dichiarato la responsabile della politica estera comune, Kaja Kallas. L’intesa prevede l’apertura di nuovi valichi, l’incremento dei camion giornalieri, la ripresa delle forniture di carburante e il funzionamento di panifici e mense pubbliche. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha confermato i provvedimenti: «Collaboriamo attivamente con i nostri partner europei. La sfida è umanitaria, ma anche di sicurezza».
La gestione degli aiuti dovrebbe essere affidata, almeno in parte, alla Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele e Stati Uniti, riporta l’emittente Kan.