TORINO – Disegni: «Clima difficile per la Comunità ebraica»

Ma dalla Regione arrivano segnali importanti

L’atmosfera a Torino in queste settimane «non è semplice», confessa il presidente della Comunità ebraica della città, Dario Disegni. Pochi giorni fa un’indagine dei Ros ha portato alla luce l’estremismo di “Avanguardia Torino”, associazione che si riuniva in un garage al Lingotto tra saluti romani, inni a Hitler e cori antisemiti. «La comunità è rimasta scioccata nello scoprire questo luogo di ritrovo al Lingotto di fascisti», afferma Disegni.
Si è anche scoperto che tra i giovani frequentatori del covo ci sono i figli dell’assessore regionale al Patrimonio, Gian Luca Vignale. Uno dei due, di 20 anni, è tra gli indagati per «associazione finalizzata alla propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa», si legge nelle carte. «La vigilanza nostra come ebrei torinesi e quella delle istituzioni deve essere molto attiva, per far fronte a tutte le possibili minacce che arrivano dall’estrema destra così come dall’estrema sinistra», avverte Disegni.
Se da una parte si riaffacciano nostalgie nere, dall’altra preoccupa il clima intimidatorio legato ai presidi pro Palestina. «Esponenti delle Comunità fanno sempre più fatica a esprimersi, a prendere posizione, a essere invitati. È un clima molto pesante», osserva il presidente. «Molte persone manifestano solidarietà, ma quasi a titolo individuale e sottovoce… mentre invece le opinioni degli altri sono urlate dappertutto».

La mozione sull’antisemitismo e il provvedimento sulla libertà di religione
In questo clima difficile, due iniziative in Regione Piemonte rappresentano una controtendenza incoraggiante.
La prima è la mozione sull’antisemitismo, firmata dal capogruppo leghista Fabrizio Ricca e approvato pochi giorni fa a maggioranza dal Consiglio. Un testo che impegna la Giunta a subordinare contributi e patrocini all’assenza di contenuti antisemiti, nel rispetto della definizione internazionale dell’Ihra.
«È una mozione molto netta e molto precisa», riconosce Disegni, «che prevede l’esclusione da contributi per qualunque associazione che non manifesti la rinuncia all’antisemitismo». Un segnale concreto: «Certamente importante per evitare che risorse pubbliche finiscano a soggetti in odore di antisemitismo o antisionismo». La Comunità non è stata coinvolta nell’iniziativa. «Ma nella mozione si prevede anche un meccanismo di verifica e monitoraggio attraverso il coinvolgimento di esperti, centri studi sull’antisemitismo e rappresentanze delle comunità ebraiche. Vedremo come si svilupperà».
L’altra iniziativa arriva dal centrosinistra ed è però ferma in Consiglio regionale: si tratta della proposta di legge della consigliera Pd Monica Canalis, che chiede l’istituzione di una giornata regionale per la libertà di coscienza, religione e pensiero, da celebrarsi il 17 febbraio, data delle Lettere Patenti del 1848 che concessero i diritti civili a valdesi ed ebrei.
«È una proposta molto interessante che ribadisce la centralità della laicità dello stato e il rispetto delle minoranze come misura della qualità democratica di una società», sottolinea Disegni.
La proposta ha già superato le audizioni in Commissione e ha visto il coinvolgimento della Comunità ebraica e di quella valdese, ma non è ancora arrivata al voto. «Speriamo si sblocchi l’iter. In ogni caso le due iniziative, diverse per contenuto e orientamento, sono da valutare positivamente», conclude Disegni. «In un momento in cui il clima generale è pessimo e le comunità ebraiche sono sempre più marginalizzate, vedere che in Regione ci sono persone illuminate che prendono posizione è un fatto importante».

Daniel Reichel