FRANCIA – 12 luglio, il giorno dedicato ad Alfred Dreyfus

Il 12 luglio 1906 si concluse con un’assoluzione il processo ad Alfred Dreyfus. Quel giorno, dopo dodici anni di calunnie, isolamento e due processi, la giustizia francese riconobbe finalmente l’innocenza del capitano ebreo accusato ingiustamente di tradimento. Presto quella data entrerà ufficialmente nel calendario civile della Repubblica: dal 2026, ogni 12 luglio sarà giornata nazionale di commemorazione di Alfred Dreyfus. Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, definendola «una cerimonia per la vittoria della giustizia e della verità contro l’odio e l’antisemitismo».
Una scelta legata ai valori democratici della Repubblica, messi alla prova, allora come oggi, da «vecchi demoni», ha sottolineato Macron. «Purtroppo, la discendenza degli eredi degli antidreyfusardi, antirepubblicani e antisemiti dell’inizio e della metà del XX secolo non si è mai estinta», ha ricordato il presidente francese. «Sappiamo che bisogna sempre dare prova di vigilanza e perseveranza contro questi vecchi demoni antisemiti generati dall’odio. Oggi più che mai».
Il 12 luglio diventerà così anche una giornata per interrogarsi sulle zone d’ombra della democrazia, sulla fragilità delle istituzioni, sull’importanza della responsabilità pubblica. «È incredibile che ci sia una commemorazione nazionale e annuale. Sarà un richiamo, ogni anno, a quei valori fondamentali che nessun francese deve dimenticare e che deve invece portare avanti e trasmettere», ha commentato Anne-Cécile Levy, pronipote di Dreyfus. A inizio giugno Levy aveva applaudito la scelta del parlamento francese di promuovere il suo avo da capitano a generale. «Questo atto simbolico è un gesto di giustizia storica», aveva commentato lo European Jewish Congress.
Ma nell’opinione pubblica francese cresce la richiesta di un riconoscimento ulteriore: l’ingresso di Alfred Dreyfus nel Panthéon, il mausoleo repubblicano che accoglie le grandi figure della nazione. «L’unico vero riconoscimento degno del suo impegno sarebbe oggi l’ingresso al Panthéon, tra coloro la cui vita esemplare è celebrata dalla Repubblica. Sarebbe un gesto particolarmente opportuno in un momento in cui l’antisemitismo si è nuovamente scatenato, dopo il pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023 e le sue conseguenze. Dreyfus è un punto di riferimento morale», hanno scritto in un editoriale pubblicato su Le Monde Aline Girard, Pierre Ouzoulias e Jean-Pierre Sakoun. Secondo i tre firmatari, «è tempo di restituire alla Repubblica francese l’eroe di cui ha più che mai bisogno: l’uomo il cui martirio e il cui coraggio hanno tanto contribuito alla fondazione della Repubblica moderna, in particolare ai suoi principi di indivisibilità e laicità». Dreyfus, concludono, «è finalmente diventato ciò che avrebbe dovuto essere fin dall’inizio: l’icona di una Repubblica vigile e universalista».