PISA – Università interrompe collaborazioni con Israele, il rammarico degli ebrei pisani
«Il rettore? Penso che sia un po’ smemorato».
Andrea Gottfried guida dal 2023 la Comunità ebraica di Pisa. È un artista e uomo di cultura. Ed è «molto sorpreso» dall’iniziativa del responsabile dell’università cittadina, Riccardo Zucchi, che durante la presentazione dell’offerta formativa per il prossimo anno accademico ha comunicato la sospensione dei rapporti con l’Università ebraica di Gerusalemme e con l’Università Reichman di Herzliya, perché a suo dire «mantengono legami strutturali con l’esercito israeliano» e «hanno espresso pubblicamente sostegno all’operato del governo». Gottfried non nasconde di essere «molto rammaricato» per questa decisione, anche perché «contraddice tutto ciò che il rettore aveva detto finora sull’argomento, non lasciando intendere una posizione così radicale». L’atto, è stato annunciato, sarà formalizzato durante il prossimo consiglio d’amministrazione.
La vicenda ha anche una tinta paradossale dal punto di vista storico, sottolinea Gottfried. «Fa impressione pensare che il pari grado di Zucchi nella Gerusalemme dei primi anni sessanta fosse il fisico fiorentino Giulio Racah, uno dei ragazzi di via Panisperna, messo alla porta dall’ateneo pisano al momento della promulgazione delle leggi razziste», spiega il presidente degli ebrei pisani. Emigrato a Gerusalemme, Racah «fu uno dei pilastri dell’università ebraica e ne divenne il rettore: quando nel 1945 gli fu chiesto di tornare a Pisa, rispose che era troppo tardi, che avrebbero dovuto pensarci prima». Nel 1958 Racah avrebbe poi vinto l’Israel Prize per i suoi studi nella fisica quantistica e spettroscopia atomica. A Gerusalemme era arrivato su raccomandazione tra gli altri di Albert Einstein ed Enrico Fermi, di cui era stato assistente nel periodo romano.
a.s.