L’ALLARME – Wjc: Dichiarazione dei 28 ministri degli Esteri adotta narrativa pericolosa

Sebbene le critiche alle politiche israeliane possano essere legittime, distorcere la realtà sul campo può fungere da trampolino di lancio per coloro che promuovono programmi antisemiti. Abbiamo visto come queste distorsioni, se non controllate, possano tradursi in minacce reali per individui e istituzioni ebraiche». È la preoccupazione espressa in una nota dal presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, dopo la dichiarazione congiunta di 28 ministri degli Esteri (Italia inclusa) in cui si accusa il governo israeliano di non rispettare il diritto internazionale e di causare «l’uccisione disumana di civili, compresi bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari come acqua e cibo».
«Il Congresso Ebraico Mondiale è preoccupato per il linguaggio utilizzato in questa dichiarazione e per i modi in cui potrebbe essere utilizzato impropriamente per promuovere narrazioni fuorvianti su Israele», si legge nella nota. A detta del Wjc, le narrazioni adottate in tale documento «sono spesso cooptate da attori che cercano di delegittimare lo Stato ebraico e giustificare l’ostilità verso le comunità ebraiche lontane dalla regione del conflitto». Il World Jewish Congress sottolinea di essere «profondamente impegnato a favore della dignità umana per tutti, il che rende ancora più urgente opporsi a una retorica distorta che alimenta la divisione anziché promuovere soluzioni autentiche». In questo senso, si esortano le nazioni firmatarie del documento «a considerare l’impatto più ampio delle loro parole e a fare attenzione a garantire che le loro dichiarazioni pubbliche non promuovano involontariamente false narrazioni che mettono a rischio le comunità ebraiche».