USA – Shapiro contro Mamdani: Ha lasciato spazio agli antisemiti

La scorsa estate Josh Shapiro è stato per alcune settimane il più accreditato candidato democratico alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Kamala Harris ha poi fatto altre scelte, preferendogli Tim Waltz. E Shapiro è rimasto “semplicemente” il governatore della Pennsylvania, che guida dal 2023, ma che alcuni addetti ai lavori sostengono possa lasciare in futuro per una sfida ancora più grande: la candidatura alla presidenza.
Tra gli esponenti più in vista della comunità ebraica statunitense, Shapiro è tra quanti nel suo partito guardano con preoccupazione all’ascesa di Zohran Mamdani, il candidato dei dem a sindaco di New York vicino al movimento Bds che promuove il boicottaggio di Israele. In una intervista con il sito Jewish Insider, Shapiro accusa Mamdani di «aver lasciato troppo spazio agli estremisti» nel corso della sua campagna elettorale e di non aver condannato le parole di alcuni di essi «che hanno detto cose palesemente antisemite». Sotto accusa c’è anche la tesi secondo la quale il concetto “globalizzare l’Intifada” da lui sdoganato non abbia in sé una natura violenta, ma sia una semplice forma di sostegno alla causa palestinese. Mamdani avrebbe in questo senso mancato al suo ruolo di figura con responsabilità politica, incarico il quale, secondo Shapiro, impone di «parlare e agire con chiarezza morale». E di conseguenza «quando i tuoi sostenitori dicono cose palesemente antisemite, non puoi stare lì a guardare, ma devi condannarle», ha aggiunto. Shapiro, la cui residenza è stata data alle fiamme lo scorso aprile da un estremista mentre era in corso la celebrazione della Pasqua ebraica, ha anche detto di auspicare «maggiore sostegno a Israele», pur rimanendo naturalmente il diritto a criticarlo per le sue decisioni. Su posizioni simili è un altro illustre esponente ebreo dell’establishment democratico, Emanuel Rahm, già sindaco di Chicago e capo di gabinetto della Casa Bianca sotto Barack Obama. Per Rahm, intervistato da Bari Weiss per il sito The Free Press, «anche se lui sostiene di essere stato frainteso, frasi come “globalizzare l’Intifada” significano che non stai ascoltando una vasta parte dell’elettorato della città di cui vorresti essere sindaco». Secondo Rahm, in ragione di questa scelta, una figura come Ramdani non dovrebbe avere spazio nel partito.