ISRAELE – Riapre a Majdal Shams il campo di calcio della strage di Hezbollah

Si torna a giocare a pallone a Majdal Shams, “la torre del sole”. Nella giornata di mercoledì, in questo villaggio druso sulle alture del Golan, torneranno ad aprirsi le porte dell’area di gioco colpita da un missile di Hezbollah che il 27 luglio del 2024 fece una strage di bambini – dodici in tutto le vittime – durante una partita di calcio.
La riapertura sarà festeggiata con una cerimonia alla presenza dei rappresentanti della comunità drusa, durante la quale saranno letti i messaggi dei donatori che hanno contribuito alla ricostruzione dello spazio: la famiglia Arbib da Toronto, capitanata dal mecenate di origine libica Walter Arbib. E da Firenze il console onorario d’Israele in Toscana, l’imprenditore Marco Carrai, con la moglie Francesca Comparini. «Questa tragedia non ha scosso il mondo», rileva Carrai. È anzi «passata quasi in silenzio, perché la storia ci insegna che i veri orrori della guerra spesso vengono rivelati solo al termine dei combattimenti: fino ad allora, la propaganda è al centro della scena». Che il sole «torni a splendere in questo luogo», aggiunge il console, esprimendo la speranza che l’atto aiuti a fare memoria di quanto accaduto e sia «una testimonianza di tutto ciò che Israele abbraccia e sogna da tempo: pace per il popolo ebraico e per tutte le comunità che costituiscono il fondamento del suo stato». Dal Canada, Arbib sottolinea: «Ricostruire il campo è stato il nostro modo di dire grazie alla comunità drusa, per tutto quello che fa per Israele».
a.s.