NEW YORK – Ministro israeliano Sa’ar all’Onu: Su ostaggi Guterres tace 

«I palestinesi hanno imparato la propaganda dai sovietici, siete stati dei buoni maestri». Si è aperto con queste parole, rivolte al rappresentante russo, l’intervento del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione degli ostaggi nelle mani di Hamas dopo la pubblicazione dei video dai tunnel di Gaza di Evyatar David e Rom Braslavski. Immagini sconvolgenti, da molti paragonate a quelle dei deportati nei campi di sterminio nazisti. Eppure, ha accusato Sa’ar, la reazione del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, «autore compulsivo di tweet contro Israele», è stata «il silenzio assoluto».
Il rappresentante del governo israeliano ha parlato di «mondo sottosopra», vittima di una «enorme macchina propagandistica», mentre «i crimini di Hamas sono ancora in corso, mentre gli ostaggi sono ancora lì, sottoposti a torture». Israele, ha dichiarato il ministro, «combatte una guerra esistenziale su sette fronti» Una guerra iniziata dai terroristi di Hamas che hanno invaso il paese «commettendo atrocità come i nazisti». Ma di questo a suo dire ci sarebbe sempre meno consapevolezza per via «di un antisemitismo psicotico, innescato anche da nuove accuse del sangue». Secondo Sa’ar, nessun paese ha fornito aiuti alla popolazione civile con l’intensità con cui lo sta facendo Israele a Gaza. Sa’ar si è rivolto anche al rappresentante dell’Anp, accusando i palestinesi «di aver rigettato innumerevoli occasioni» per fare la pace sin dal 1947, l’anno in cui le Nazioni Unite approvarono la spartizione della Palestina del Mandato britannico in due stati, uno ebraico e l’altro arabo. Prima del ministro ha preso la parola Ilay David, il fratello di Evyatar: «Mio fratello sembra uno scheletro, il vostro silenzio è complicità».