CINEMA – “L’uomo dietro a Israele”, il film di Baddiel su Theodor Herzl

Theodor Herzl – The Man Behind Israel è il nuovo documentario di David Baddiel: un’indagine intellettuale sulla figura del padre ideologico del sionismo, che ne ripercorre il passaggio da ebreo assimilato nella società austriaca alla formulazione dell’idea di uno Stato ebraico. Il progetto, nato su impulso di Bernard Zissman e realizzato da New Take Films, si avvale della voce narrante di Stephen Fry, che interpreta brani tratti dai diari e dalle lettere di Herzl su uno sfondo animato essenziale ma evocativo. Il film è stato presentato in anteprima il 3 luglio presso la sede della BAFTA, a Londra, in coincidenza con il 121esimo anniversario della morte di Herzl. Al momento non sono previste date ufficiali per la distribuzione in Italia ma sono in corso trattative per la diffusione internazionale, in particolare su Channel 4 nel Regno Unito e su BBC Select negli Stati Uniti. Nel frattempo, la critica anglosassone ha accolto il documentario con notevole interesse. In una recensione sul Jewish Chronicle, Josh Kaplan lo definisce «profondamente ricercato e affascinante», sottolineando la capacità del film di restituire la complessità di una figura troppo spesso ridotta a semplice icona. Anzi, osserva Kaplan, il film dà il meglio di sé quando si concentra sull’uomo Herzl e la presenza fisica di Baddiel — che attraversa i luoghi centrali della vita di Herzl, da Budapest a Vienna, fino a Basilea — conferisce al film una profondità narrativa inedita, andando oltre il consueto ricorso a interviste e materiali d’archivio. Anche il Times of Israel ha riportato una riflessione espressa da Baddiel dopo la proiezione: «È stato il primo a comprendere il carattere catalizzatore dell’antisemitismo come esperienza universale per gli ebrei». Il documentario include interviste a esperti e intellettuali e non elude domande spinose. Il tono complessivo del film rimane equilibrato: gli autori non assumono una posizione ma invitano lo spettatore a riflettere sul significato attuale delle idee di Herzl. In tal senso, Bernard Zissman afferma: «Mi sconvolge il modo in cui il sionismo, negli ultimi tempi, sembra essere stato identificato con qualche organizzazione malvagia…».

Concentrato sulla figura umana del suo protagonista, il documentario di Baddiel più che offrire risposte, stimola domande. In passato altri film hanno affrontato la figura di Herzl: il più noto è It Is No Dream: The Life of Theodor Herzl (2012), diretto da Richard Trank e prodotto da Moriah Films per il Simon Wiesenthal Center. In quel caso, la voce narrante era di Ben Kingsley e Christoph Waltz interpretava Herzl; più tradizionale nella struttura, quel documentario proponeva un ritratto biografico basato su testimonianze di storici e figure come Shimon Peres, ma fu criticato per aver dedicato poca attenzione alla rilevanza contemporanea del pensiero del padre del sionismo. Un ulteriore precedente risale al 1921: Theodor Herzl, der Bannerträger des jüdischen Volkes, (ossia: “Theodor Herzl, il portabandiera del popolo ebraico”) un film muto diretto da Otto Kreisler: è stato uno dei primi tentativi cinematografici di rappresentare la vita di Herzl, in chiave simbolica e pionieristica, purtroppo oggi conservato solo in parte.