INTERNET – YouTube blocca il canale di Setteottobre, l’appello

Il video mostrava le condizioni disumane in cui si trovano due ostaggi israeliani prigionieri a Gaza. «Immagini diffuse su tutti i media, ma YouTube ha deciso di censurare noi, chiudendo il nostro canale», denuncia Stefano Parisi, presidente dell’associazione Setteottobre.
La piattaforma, spiega Parisi, ha accusato l’associazione di “supportare il terrorismo” per aver pubblicato un filmato che documenta la detenzione di due rapiti israeliani da quasi due anni nelle mani di Hamas. «Quel video circola ovunque ed è stato pubblicato anche dalle grandi testate. Noi l’abbiamo diffuso con finalità giornalistiche e le dovute avvertenze. È molto strano il fatto che solo noi siamo stati censurati». L’ipotesi è che la piattaforma sia intervenuta in seguito «alle segnalazioni di chi contesta il nostro lavoro. Questo ha portato al primo blocco. Noi abbiamo fatto ricorso, ma ci è stato risposto da un referente di YouTube che il canale non ci sarebbe stato restituito».
L’associazione ha lanciato una raccolta firme per chiedere la riattivazione immediata del canale e vuole rivolgersi all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per tutelarsi. «In passato abbiamo dovuto modificare o rimuovere alcuni contenuti, anche su altre piattaforme, ma mai si è arrivati a un blocco totale come in questo caso. Per noi è un danno rilevante: tutti i video delle nostre manifestazioni e iniziative passate sono state pubblicate su YouTube». Tutto il materiale è stato recuperato. «Stiamo pensando di usare un altro sistema per dare diffusione ai nostri video, così da evitare blocchi e censure. Ma è incredibile quanto accaduto». In particolare, prosegue Parisi, alla luce di altri contenuti presenti su YouTube. «Mentre noi veniamo bloccati per aver pubblicato un documento vero e di pubblico dominio, restano online senza problemi contenuti antisemiti e di odio verso Israele».
L’appello, conclude Parisi, è a «sostenere Setteottobre in una battaglia per la libera informazione».
d.r.