ISRAELE – Tempesta su Smotrich che vuole “affossare” stato palestinese

A Gaza si continua a combattere, ma in queste ore al centro dell’attenzione internazionale c’è la Cisgiordania. L’annuncio del ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich di dare il via alla costruzione di migliaia di nuove unità abitative nell’ambito del controverso progetto E1 — un’espansione dell’insediamento di Ma’ale Adumim verso Gerusalemme — ha generato le reazioni di leader e governi stranieri. Smotrich ha dichiarato apertamente che l’obiettivo è «seppellire l’idea di uno stato palestinese».
Parole condannate, tra gli altri, da Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress, che le ha definite «del tutto indegne di un rappresentante dello stato di Israele». Lauder ha accusato Smotrich e il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, di aver ripetutamente espresso posizioni che «danneggiano gravemente Israele e la sicurezza del popolo ebraico», chiedendo che «tutto questo finisca». «La stragrande maggioranza degli ebrei nel mondo non si riconosce in questi due uomini, che giustamente considera estremisti inadatti a ricoprire incarichi pubblici», ha aggiunto Lauder, invitando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a prendere le distanze dalle dichiarazioni del suo ministro.
Critiche altrettanto severe sono arrivate dalla Germania, che attraverso il ministero degli Esteri ha ribadito la sua «ferma opposizione» alla costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania, considerata una violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Berlino ha avvertito che l’espansione di Ma’ale Adumim e il progetto E1 «limiterebbero ulteriormente la mobilità della popolazione palestinese e ostacolerebbero una soluzione negoziata a due Stati», invitando Israele a fermare immediatamente i lavori.
Mentre cresce la pressione diplomatica, sul terreno la situazione resta tesa. Nella notte si sono registrati due distinti attacchi da parte di estremisti israeliani contro villaggi palestinesi. Attacchi condannati dalle autorità di Gerusalemme.