7 OTTOBRE – Una stanza per i bambini, in ricordo di Shiri e dei piccoli Ariel e Kfir

Fiori arancioni, farfalle e un elefante viola dipinto sul muro. È così che lo Schneider Children’s Medical Center di Petach Tikvah ha scelto di ricordare Shiri e i figli Ariel e Kfir Bibas, rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023 e poi assassinati dai terroristi durante la prigionia. Una sala giochi, inaugurata il 6 agosto, che porta il loro nome e che vuole offrire ai bambini ricoverati non solo un luogo di svago, ma uno spazio di cura e speranza. «È stata una bella cerimonia» ha raccontato con voce spezzata a ynet Yossi Shnaider, cugino di Shiri. «Non allegra, ma intensa, soprattuto quando è stata svelata la targa dedicata a Shiri, Ariel e Kfir perché all’improvviso ti rendi conto di nuovo che sei in lutto. La tua famiglia è diventata una targa».
Nella sala, ogni dettaglio racconta i piccoli Ariel e Kfir. Le casette con i tetti rossi del kibbutz Nir Oz, i campi verdi che li circondavano, le farfalle amate da Ariel, i fiori arancioni legati al colore dei loro capelli. E poi quel peluche a forma di elefante, che Kfir stringeva di notte. È un luogo pensato non solo per ricordare, ma per curare, ha spiegato l’ospedale.
Alla cerimonia era presente Yarden Bibas, padre dei bambini e marito di Shiri, insieme alla sorella di quest’ultima, Dana Silberman-Sitton. Al loro fianco, al taglio del nastro, c’erano i donatori Michelle Domb e Sruli Anatian, la direzione dell’ospedale e i rappresentanti dell’associazione Toys for Hospitalized Children, che ha promosso e finanziato il progetto.
«Questa sala vuole portare luce nei momenti più bui» ha spiegato Domb, ricordando di aver pensato a uno spazio dedicato ai Bibas nel giorno più difficile per la famiglia, il funerale di Shiri e dei suoi figli. «È un luogo dove i bambini possano ricordare che la gioia è parte della cura. Bambini felici guariscono più in fretta», ha aggiunto Domb.
Per la famiglia Bibas, l’inaugurazione è stata soprattutto il segno struggente di un’assenza. «Quando ci hanno raccontato del progetto siamo rimasti sopraffatti dalla gratitudine», ha spiegato ad Arutz 7 lo zio di Shiri, Maurice Shnaider. «Dopo tutto quello che abbiamo passato, sapere che questo spazio porterà gioia ai bambini malati è il tributo più grande che potessimo immaginare». Un sentimento che ha trovato eco nelle parole del direttore generale dello Schneider, Efrat Bron-Harlev. «Per settimane abbiamo sperato e pregato di poter accogliere Ariel e Kfir nel nostro reparto di riabilitazione. La notizia della loro uccisione ci ha spezzato il cuore. Se non abbiamo potuto curarli in vita, possiamo almeno trasformarne la memoria in una fonte di luce per altri bambini».
La Bibas Family Playroom è la prima di quattro sale che nasceranno all’interno del centro pediatrico. Ognuna sarà diversa, pensata per stimolare creatività e indipendenza, per restituire ai piccoli pazienti frammenti di infanzia. «Non è solo una stanza con dei giochi» ha sottolineato il rabbino JJ Hecht, direttore Toys for Hospitalized Children. «È un luogo in cui la gioia diventa parte della guarigione. Quando un bambino gioca, comincia a guarire, nel corpo e nell’anima».