SPORT – Federazione internazionale tennis dice no a boicottaggio Israele

Gli appelli per la sospensione di Israele dalle competizioni sportive non si limitano all’Italia, dove ancora si discute sulla mozione in tal senso di 44 parlamentari del Pd e sulla richiesta del primo firmatario Mauro Berruto, ex allenatore della nazionale italiana di pallavolo e responsabile Sport del partito, di non giocare Italia-Israele del prossimo 14 ottobre a Udine, valevole per la qualificazione ai Mondiali di calcio del 2026 di Usa, Messico e Canada.
Nello stesso Canada c’è chi ha proposto un’istanza analoga, sottoscritta da 400 personalità pubbliche, tra cui alcuni ex olimpionici, in cui si chiede la messa al bando di Israele da ogni sport e il conseguente annullamento delle prossime sfide di Coppa Davis tra Canada e Israele in programma nella città di Halifax il 12 e 13 settembre. Sul caso è dovuta intervenire persino la Federazione Internazionale del Tennis, chiarendo che l’ipotesi non è all’ordine del giorno. «Riconosciamo che si tratta di una situazione estremamente complessa che va ben oltre lo sport. Tuttavia, Israele non è stato escluso dagli eventi sportivi internazionali e non è stato sospeso dal comitato olimpico», si legge in una nota emessa dall’organismo e riportata dalla stampa locale. «Nel tennis», sottolinea la federazione, «la partecipazione di squadre e giocatori in rappresentanza di ogni nazione è attentamente valutata e la sicurezza di tutti i giocatori, dello staff del torneo e dei tifosi è sempre fondamentale: continueremo a collaborare a stretto contatto con la federazione canadese per questo evento». Israele partecipa alla Coppa Davis dal 1949. Il suo miglior risultato sono le semifinali, raggiunte nel 2009. Israele e Canada, entrambe sconfitte nel primo turno di qualificazione dell’edizione corrente, si contenderanno a settembre l’accesso alla prima fase dell’edizione del 2026. La sconfitta parteciperà invece ai playoff del Gruppo Mondiale I. Come noto, la detentrice del titolo è l’Italia.