L’INDAGINE – Guerra a Gaza, le percezioni degli israeliani

Circa quattro cittadini israeliani ebrei su cinque ritengono che Israele stia compiendo “sforzi sostanziali” per evitare “sofferenze non necessarie” alla popolazione di Gaza, mentre hanno la stessa convinzione appena il 22,5% degli arabi israeliani. Lo rende noto l’Israel Democracy Institute, che ha compiuto a fine luglio un’indagine tra un campione di oltre 800 israeliani. Notevole poi, tra il campione ebraico, la differenza di percezione a seconda della appartenenza politica. Si ritrova in questa affermazione il 39% degli intervistati di sinistra, mentre il dato sale al 70% tra chi si dichiara di centro e all’89% tra chi dice di essere di destra.
Una domanda dell’indagine verte sui resoconti dell’Idf sul numero di vittime civili a Gaza. Sono credibili? Una netta maggioranza (70%) di ebrei israeliani risponde di sì, mentre il 63% dei cittadini arabi sostiene di no. «Le forze di sicurezza e chi è preposto all’applicazione della legge stanno trattando i gruppi di “coloni” coinvolti in episodi di violenza contro le Idf e le forze di sicurezza in modo troppo duro, troppo indulgente o appropriato?», chiede ancora l’Israel Democracy Institute. Il 67% dei haredim ritiene che la risposta sia “troppo dura”. La pensano così i 45% dei nazional religiosi, il 32,5% dei tradizionalisti religiosi, il 17% dei tradizionalisti non religiosi, il 7,5% dei laici. Circa due terzi dei laici, il 64,5% del campione, lamenta al contrario un approccio troppo benigno. Sulla stessa lunghezza d’onda si pone il 41% dei tradizionalisti non religiosi, il 22% dei tradizionalisti religiosi, il 16,5% dei nazionalisti religiosi e il 4% dei haredim. L’istituto informa anche che poco più della metà degli intervistati (52,5%), sia ebrei sia drusi, ritiene che il recente intervento israeliano in Siria in difesa di quella comunità sia stato appropriato, mentre il 26,5% lo valuta insufficiente e il 7% troppo intenso.