BALAGAN – Da Napoli a Tel Aviv, in viaggio con le parole di Raiz

«Israeliani e palestinesi sono così apparentemente diversi e così incredibilmente simili. La guerra ci incattivisce, ma ci sono spazi per recuperare».
Gennaro Della Volpe, in arte Raiz, è un affermato cantante ed è noto soprattutto per la sua attività canora, iniziata da frontman degli Almamegretta negli anni Novanta e proseguita come solista. Giovedì sera ha incantato il pubblico del Balagan Café fiorentino, nel giardino della sinagoga, nella veste meno consueta di oratore e autore di un libro di racconti: Il bacio di Brianna. Venti testi scritti all’epoca del lockdown e ispirati alla sua vita in movimento tra Napoli e Milano, Londra e Tel Aviv. A incalzarlo il presidente della Comunità ebraica fiorentina, Enrico Fink. C’è bisogno di speranza, ha fatto capire. Già la scorsa estate il Balagan fu dedicato a una serie di riflessioni attorno all’interrogativo “Dove Comincia la Pace?”. Quest’anno il Balagan è stato mini, appena due incontri. Ma la risposta della città è stata comunque positiva, con un giardino che si è pian piano gremito di persone. Anche nel segno della musica. Ha aperto la serata un viaggio melodico in sette lingue eseguito da Café du Monde. In conclusione è stato protagonista lo stesso Fink, che ha eseguito alcuni brani del suo nuovo disco “Qechì Kinnòr. Un viaggio nei canti tradizionali degli ebrei d’Italia”, realizzato insieme a I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Da Roma a Venezia, da Casale Monferrato a Firenze, un itinerario coinvolgente «che parla di convivenze e separazioni, accoglienze e respingimenti, ma soprattutto di incontri».