LA POLEMICA – Emanuele Calò: Siamo uomini o conformisti?

Il Presidente della Regione Toscana, secondo Il Foglio, ha dichiarato che è opportuno non confermare nella carica di Presidente della Fondazione Meyer, il console onorario di Israele, Marco Carrai, «per tranquillizzare rispetto al sentimento complessivo», anche se tale decisione non spetterà a lui dal punto di vista formale. Non mi sembra che abbia pesato o qualificato tale sentimento. Per dire, Ed Sullivan, che ricordiamo per aver presentato i Beatles al pubblico televisivo americano, è ricordato per aver scelto tantissimi artisti dalla pelle scura, e tale ricordo è ontologicamente tale perché si staccava dal sentimento complessivo. In un autobus del Cotral mi infuriai con un controllore che aveva strapazzato una donna dalla pelle scura, e di recente mi sono inquietato con un mentecatto per ragioni simili, e lo stesso ho fatto allo stadio con chi faceva i buu razzisti. Non sono molto osservante ma mi sono messo la kippah e l’ho esibita per contrastare un tizio che esibiva un simbolo discriminatorio. Non mi sono curato del sentimento complessivo. Quei pochi professori ordinari che non hanno giurato fedeltà al fascismo non si sono preoccupati del sentimento complessivo. Ho sempre detto la mia, e sicuramente non mi sono fatto amare. Ma voglio vivere da persona, non venderò più libri né vincerò premi, come fa chi fiuta il sentimento complessivo. Ma molti incominciano a sospettare che io sia un uomo.

Emanuele Calò