LE REAZIONI – Da Washington alla Farnesina, la solidarietà a Israele
Il sanguinoso attacco terroristico di Gerusalemme ha suscitato molte reazioni. Tra i primi a reagire gli Emirati Arabi Uniti, firmatari nel 2020 degli Accordi di Abramo. In una nota, il ministero degli Esteri del paese arabo testimonia il proprio «fermo rifiuto di ogni forma di violenza e terrorismo volta a minare la sicurezza e la stabilità», esprimendo la sua solidarietà «alle famiglie delle vittime, allo Stato di Israele e al suo popolo, nonché i suoi auguri di pronta guarigione per tutti i feriti». Il dipartimento di stato Usa informa via X che sta «monitorando attentamente la situazione a Gerusalemme in seguito al crudele attacco terroristico». Washington, si legge, «condanna il terrorismo» e si schiera «al fianco del nostro amico Israele».
In Europa il presidente francese Emmanuel Macron, tra gli altri, ha esteso «le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo israeliano». Per Macron, «la spirale di violenza deve cessare» e «solo una soluzione politica permetterà il ritorno della pace e della stabilità per tutti nella regione». Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, «il terrorismo non può prevalere in nessun modo e lo combatteremo senza alcuna incertezza». A detta del titolare della Farnesina «la priorità rimane quella di un immediato cessate il fuoco, di una rapida soluzione politica che porti a due due popoli, due stati per dare pace e stabilità al Medio Oriente». Il suo omologo belga Maxime Prévot ha sostenuto che «l’uso illegale della violenza sia in Israele che in Palestina deve cessare, per ritrovare urgentemente la via della pace». Anouar El Anouni, il portavoce del Servizio Diplomatico Europeo, ha affermato che «i civili di entrambe le parti, palestinesi e israeliani, soffrono da molto tempo» ed è necessario per questo porre fine alle violenze. Questa mattina il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato nuove misure contro Israele. «Nello stesso momento in cui ha attaccato Israele, terroristi palestinesi hanno attaccato e ucciso sei israeliani, tra cui Yaakov Pinto, un nuovo immigrato dalla Spagna», ha commentato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar. Per Sa’Ar, «Sanchez e i suoi ministri perversi, che hanno giustificato il massacro del 7 ottobre, hanno da tempo scelto di schierarsi con Hamas e contro Israele».