CICLISMO – Propal devastano anche finale Vuelta

Quello che in molti pronosticavano si è verificato: il comportamento irresponsabile e violento di sostenitori della causa palestinese ostili alla presenza in corsa della Israel Premier Tech ha impedito la regolare conclusione della Vuelta, la corsa spagnola di ciclismo, il terzo grande evento a tappe dopo Tour de France e Giro d’Italia. Fumogeni, barriere divelte, irruzioni multiple su strada al grido di “No Pasaran!” e scontri accesi con le forze dell’ordine sono stati il menù della folle passerella conclusiva sul circuito di Madrid. Ciò ha spinto gli organizzatori a interrompere la tappa anzitempo per ragioni di sicurezza e annullare così la prestazione sportiva. Anche le premiazioni sono state annullate, con grande rammarico in primis del vincitore Jonas Vingegaard, apparso affranto. Sul palco sarebbe dovuto salire anche un atleta della squadra israeliana, lo statunitense Matthew Riccitello, vincitore della maglia bianca come miglior giovane. «È un risultato di squadra», ha dichiarato a fine corsa il 23enne talento Usa, quinto nella classifica generale. «Abbiamo attraversato tante sfide in queste settimane e ciò ci ha fortificati».
L’intera corsa è stata funestata dall’estremismo propal. Con gravi conseguenze a livello di ordine pubblico e forti disagi ai ciclisti. Domenica mattina, prima dell’avvilente epilogo, il premier spagnolo Pedro Sanchez si era detto «orgoglioso» delle proteste contro la Israel Premier Tech. Sulla stessa lunghezza d’onda Yolanda Diaz, la sua vicepremier, ha parlato di «lezione data al mondo intero» dal popolo spagnolo e auspicato l’estromissione di Israele da ogni contesto sportivo. Dal suo canto il sindaco di Madrid, Josè Luis Martinez Almeida, del partito popolare ha accusato il premier di aver rovinato la Vuelta con «dichiarazioni irresponsabili, pur sapendo che la città era sotto assedio».