GECE – Dai libri rari all’emozione di sfogliarli, 500 anni di testi ebraici a Livorno

È stata una giornata di studi e di dibattito quella organizzata dalla Comunità ebraica di Livorno per la versione 2025 della Giornata della cultura ebraica. All’Hotel Palazzo il pubblico ha dapprima ascoltato la relazione del rabbino maggiore Umberto Piperno sui diversi significati e interpretazioni della parola “libro”, in ebraico sefer. A seguire, tre relazioni si sono incentrate sulla valorizzazione di un tesoro nascosto: quello della “doppia” biblioteca della comunità ebraica labronica: quella con testi in caratteri latini e quella antica, con in testi in ebraico. Guido Servi, già assessore comunitario alla Cultura, ha raccontato la sua esperienza nel riscoprire molti libri, alcuni rari, e come ha portato avanti la ricerca, valorizzando un tesoro di cui si erano perse le tracce. Duccio Bedarida ha parlato di “emozioni fra le pagine”, soffermandosi sulle peculiarità di alcuni dei testi di questa collezione.
Il programma includeva la proiezione di un video inviato da Gerusalemme dal professore Angelo Piattelli sempre in ordine alla collezione livornese. A concludere la parte più strettamente legata al tema della Gece, l’editore Guido Guastalla ha ripercorso la storia dell’editoria ebraica livornese, apprezzata in tutto il mondo sefardita “fino all’Iraq e all’India”, illustrando l’unicità di una comunità con una storia di più editori dal 1600 a oggi.
Un dibattito, infine, ha concluso la giornata livornese: Melissa Sonnino, direttore della rete Facing Fact del Ceji, “organizzazione per un contributo ebraico a un’Europa inclusiva”, Simone Lenzi, già assessore alla Cultura del Comune di Livorno, e Daniel Mosseri, direttore di Moked/Pagine Ebraiche, hanno discusso con il pubblico di disinformazione e misinformazione, dei limiti del linguaggio del politicamente corretto e delle sfide per la stampa nell’era dei social media.