GERMANIA – Riapre a Monaco l’unica sinagoga sopravvissuta ai nazisti

La chiamavano in yiddish la Reichenbachschul. La sinagoga di Reichenbachstraße 27, nel cuore di Monaco, era nata per ospitarle: centinaia di famiglie ebraiche provenienti dall’Est Europa, fuggite a inizio Novecento da pogrom, repressioni e rivoluzioni. Era un tempio ampio e luminoso, ispirato alle idee essenziali del Bauhaus. Profanata e gravemente danneggiata da nazisti nella Notte dei cristalli del 1938, la Reichenbachschul fu ricostruita nel Dopoguerra per poi venire chiusa nel 2006, quando fu aperto il grande tempio Ohel Jakob. Dimenticata per anni, oggi, a quasi un secolo dalla sua inaugurazione, la sinagoga è tornata a vivere grazie al progetto di restauro di Rachel Salamander e Ron Jakubowicz, fondatori dell’associazione “Reichenbachstraße Synagogue”. «Spero vivamente che questa sinagoga diventi un luogo di casa per la vita ebraica in Germania, capace di irradiare in tutto il paese», ha dichiarato il cancelliere Friedrich Merz, presente alla cerimonia di riapertura. Per Salamander il progetto «restituisce piena dignità all’eredità dell’ebraismo di Monaco. È giunto il momento di lasciarci alle spalle l’atmosfera depressa e traumatizzata del Dopoguerra, di ridare voce a coloro che furono spinti fuori dalla storia con la loro sinagoga, di farli sentire di nuovo a casa. Questo significa guarire un pezzo di storia».
La Reichenbachschul, ha ricordato Charlotte Knobloch, presidente della Comunità ebraica di Monaco e dell’Alta Baviera, è «l’unica sinagoga cittadina sopravvissuta al nazismo: ferita, riutilizzata, deturpata, ma mai completamente distrutta». Dopo il 1945 furono i sopravvissuti alla Shoah a ripararla con mezzi di fortuna: il 20 maggio 1947 la riaprirono e la riconsacrarono, restituendole un ruolo centrale nella vita ebraica di Monaco. Per quasi sessant’anni la Reichenbachschul rimase il principale luogo di culto della città, fino al trasferimento delle funzioni religiose nella nuova sinagoga Ohel Jakob.
Il lungo lavoro di restauro, costato circa 14 milioni di euro, ha restituito all’edificio le linee originali concepite nel 1931 dall’architetto Gustav Meyerstein. Vecchie fotografie e disegni hanno guidato l’opera di recupero, dalle ampie vetrate ricostruite ai dettagli interni, come le panche di legno chiaro e le pareti dai colori sobri. Davanti all’Aron HaKodesh c’è ora un tessuto intrecciato dell’artista Bauhaus Gunta Stölzl, che richiama lo spirito modernista dell’edificio.
Per il ministro-presidente della Baviera Markus Söder, la sinagoga è «un gioiello» che finalmente «torna a splendere». Parole a cui ha fatto eco il sindaco di Monaco, Dieter Reiter, secondo cui la Reichenbachschul rappresenta «un simbolo potente di memoria e riconciliazione». Entrambi hanno sottolineato come la rinascita della sinagoga non sia solo un restauro architettonico, ma «un segno politico e civile di impegno contro ogni forma di antisemitismo». 

d.r.

(Nella foto, il cancelliere Friedrich Merz all’inaugurazione della sinagoga restaurata di Reichenbach – ©Governo federale tedesco/Guido Bergmann)