ROMA – In sinagoga un Sefer in onore dei Bibas

Centinaia di persone hanno festeggiato a Roma l’ingresso di un nuovo Sefer Torah (rotolo della Torah) nella dotazione del Tempio Maggiore, dedicato alla memoria della famiglia Bibas e di «tutte le donne, i bambini e uomini» uccisi il 7 ottobre 2023 da Hamas. L’iniziativa si è svolta in un clima di grande commozione e coinvolgimento.
«Siamo un popolo che non dimentica, nelle parole e nel cuore», sottolinea a margine della cerimonia rav Alberto Funaro, il rabbino di riferimento del Tempio. «L’iniziativa è partita dal nostro shammash (custode) Gabriele Sonnino, che si è mobilitato per ricevere le offerte necessarie e ha avuto pieno supporto dai responsabili del culto. Il Sefer è stato acquistato in Israele e, dopo che è stato scritto, lo stesso Sonnino è andato a prenderlo e lo ha fatto sistemare con le aste».
Mercoledì sera, prima dell’ingresso nel Tempio, le ultime lettere sono state completate nei locali della vicina scuola ebraica. Quindi un breve corteo ha accompagnato il Sefer dentro la sinagoga, dove sono intervenuti tra gli altri il rabbino capo della città Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica romana Victor Fadlun e l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled. Hanno inoltre parlato alcuni familiari delle vittime del 7 ottobre: rav Elhanan Danino e Avi Marciano hanno ricordato i figli Ori Danino e Noa Marciano, entrambi rapiti e uccisi a Gaza. Danino era un soldato fuori servizio, mentre la soldatessa Marciano presidiava il confine con la Striscia. Da Israele si è collegato rav Bezalel Schneider, zio di Shiri Bibas, assassinata da Hamas insieme ai figlioletti Kfir e Ariel. La parte liturgica è stata coordinata dal rabbino Funaro. «Difficilmente dimenticheremo questa cerimonia», ribadisce. «Tante persone coinvolte, tanti occhi lucidi. Siamo un popolo che ricorda».