ISRAELE – Attacco al valico di Allenby, due israeliani uccisi

Viaggiava su «un camion che trasportava aiuti umanitari dalla Giordania» il terrorista che al valico di Allenby ha ucciso due israeliani di 60 e 20 anni. Secondo le Idf, l’attentatore ha aperto il fuoco con una pistola subito dopo essere entrato nel lato israeliano del confine, prima che il veicolo fosse ispezionato. Secondo le ricostruzioni, l’arma si sarebbe inceppata e a quel punto il terrorista ha estratto un coltello, uccidendo le due vittime. Le guardie di sicurezza hanno reagito, eliminandolo. Una fonte citata da ynet riferisce che l’uomo era stato incaricato dall’esercito giordano di trasportare il camion, ma non era un soldato.
«Le truppe stanno conducendo ricerche nell’area e hanno accerchiato Gerico», ha comunicato l’esercito in cerca di eventuali complici. I soccorritori del Magen David Adom hanno trovato le due vittime in condizioni critiche, con ferite da arma da fuoco e da taglio. «Abbiamo fatto di tutto per salvarli, ma le ferite erano troppo gravi», ha dichiarato uno dei soccorritori.
Il valico di Allenby, principale punto di passaggio per i palestinesi della Cisgiordania verso la Giordania, era già stato teatro un anno fa di un attacco simile: allora un altro camionista giordano uccise tre israeliani prima di essere neutralizzato.
Dal lato giordano, il governo di Amman ha chiarito che il confine resta aperto. Una puntualizzazione, sottolinea Kan, che riflette la sensibilità dei rapporti bilaterali: la cooperazione alla frontiera è considerata essenziale, ma episodi di questo tipo rischiano di aumentarne la tensione.
A Gaza City, l’operazione militare israeliana si sta intensificando: carri armati sono stati avvistati alle porte della città e le linee di comunicazione sono state interrotte, segnale di un possibile ampliamento delle manovre di terra. Contro l’operazione si è espressa la Commissione Ue, che sta valutando possibili sanzioni contro Israele. Germania e Italia sono tra i paesi più contrari a misure di questo tipo, anche se Roma ha lasciato aperta la porta a provvedimenti mirati. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia «sta valutando sanzioni commerciali purché non abbiano ripercussioni sulla popolazione civile» e ha aggiunto che il governo sostiene restrizioni contro quei ministri israeliani che hanno espresso posizioni considerate «inaccettabili» sulla Striscia di Gaza e sulla Cisgiordania.