USA – Verso l’incontro Trump-Netanyahu, Herzog apre alla grazia per Bibi
Sul tavolo un accordo in 21 punti per la fine della guerra a Gaza

«Realizzeremo qualcosa di speciale», ha annunciato domenica Donald Trump, attirando ancor di più l’attenzione della stampa e degli osservatori internazionali sulla Casa Bianca dove alle 11 (le 17 in Italia) il presidente statunitense incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In vista potrebbe esserci la firma sull’accordo in 21 punti per la fine della guerra a Gaza, il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas, la costruzione e ricostruzione di un nuovo Medio Oriente.
Se il negoziato andrà in porto porrà fine a 724 giorni di guerra, garantendo il rilascio immediato o entro 48 ore degli ostaggi vivi e morti. Tra le misure previste c’è anche l’insediamento di un governo temporaneo senza Hamas, che verrebbe disarmato.
«Gli Stati Uniti segnalano ottimismo sull’accordo di Gaza, mentre Netanyahu incontra Witkoff e Kushner prima di Trump», titola tra gli altri il Times of Israel. «Le distanze tra Stati Uniti e Israele nel cessate il fuoco si riducono dopo l’incontro tra Netanyahu e Kushner», osserva nel merito Haaretz. Per il Jerusalem Post, l’inquilino della Casa Bianca «spingerà sulla proposta per una sfuggente pace a Gaza». Ynet si sofferma sul fronte interno, segnalando come i partiti di estrema destra «stiano facendo pressione su Netanyahu» per annettere la Cisgiordania. Una decisione che andrebbe contro quanto assicurato negli scorsi giorni da Trump al mondo arabo.
Sull’incontro di Washington è tra intervenuto il presidente israeliano Isaac Herzog, definendolo un potenziale «momento storico per il nostro popolo, il nostro paese e l’intera regione, nonché un’opportunità da non perdere». Un’opportunità innanzitutto «per riportare a casa con urgenza tutti i rapiti, una missione sacra che incombe su di noi come paese, una missione per la quale sono impegnati i nostri eroici combattenti». Ma anche, ha aggiunto, «un’opportunità per un cambiamento radicale nella realtà di Gaza, per un cambiamento molto profondo in Medio Oriente verso il “giorno dopo” e per ristabilire la sicurezza dello Stato di Israele».
In una intervista con la radio dell’esercito, Herzog ha aperto in queste ore alla possibilità di concedere la grazia a Netanyahu in caso di condanna nel processo per corruzione in cui è imputato. Una decisione che potrebbe essere il preludio alla costituzione di un nuovo governo, aperto a forze dell’opposizione e senza più estremisti all’interno.