L’INDAGINE – Flotilla, violenze propal e Stato palestinese: il pensiero degli italiani

Il 62% degli italiani supporta l’iniziativa della flotilla, mentre il 38% ha un’opinione contraria. I dati sono stati forniti dall’istituto di ricerca Swg, che ha dedicato parte del suo ultimo “radar” settimanale alla percezione del conflitto a Gaza. Dal “radar” si apprende che il 26% degli italiani considera la spedizione «importante per dimostrare la disapprovazione di quanto sta facendo Israele a Gaza», il 25% la valuta «di grande valore umanitario, anche se gli aiuti verranno bloccati e non arriveranno a Gaza», l’11% «molto utile per alleviare la situazione dei palestinesi». Per il 19% degli italiani si tratta al contrario di un’azione «inutile», per il 10% è sbagliata «in quanto strumentalizza i morti di Gaza» e per il 9% è inopportuna «perché a servizio dei terroristi di Hamas». Tra gli elettori che si proclamano di centrosinistra i sostenitori della flotilla sono l’88%, mentre tra quelli che si dichiarano di centrodestra il dato scende al 37%. Swg informa poi che il 69% degli interpellati ritiene del tutto o abbastanza giustificabili le «manifestazioni non violente nelle strade dei centri storici» delle città italiane. Il dato scende alla 55% in merito alla «sospensione delle attività didattiche nelle scuole e nelle università», al 42% quando si parla dei «tentativi di blocco delle attività nei porti», al 18% quando ci si riferisce a violenze come quelle avvenuta alla stazione centrale di Milano negli scorsi giorni. In un altro quesito, Swg domanda agli italiani cosa ne pensino delle aggressioni verso persone «per la loro origine ebraica»: il 15% del campione le giustifica. Il 18% degli italiani condivide inoltre l’aggressione verso docenti universitari per le loro posizioni «a favore di Israele» e il 19% il rifiuto da parte di alcuni esercenti «di servire clienti israeliani». L’88% degli italiani è a favore del riconoscimento dello Stato palestinese, il 53% a condizione che siano rilasciati gli ostaggi e che Hamas sia esclusa dalla nuova leadership palestinese, mentre il 35% non chiede alcuna condizione.
a.s.