MANCHESTER – Polizia diffonde nomi delle vittime

Hanno un nome le due vittime dell’attentato islamista alla sinagoga di Heaton Park a Manchester. Si tratta di Adrian Daulby e Melvin Cravitz, rispettivamente di 53 e 66 anni. «Le famiglie sono state informate e gli ufficiali di collegamento sono in contatto e stanno offrendo loro supporto», ha comunicato la polizia di Manchester venerdì mattina. Tre persone, tra cui il membro della sicurezza colpito dal terrorista di origine siriana Jihad Al-Shami all’ingresso della sinagoga, restano ospedalizzate. “Safety fears among British Jews”, titola all’indomani dell’attentato il Jewish Chronicle, il principale organo di informazione dell’ebraismo britannico, soffermandosi su una recente indagine dell’Institute for Jewish Policy Research dal quale si apprende che il livello di insicurezza tra gli ebrei britannici «è aumentato vertiginosamente dopo gli attacchi del 7 ottobre», di ben quattro volte rispetto a due anni fa. Il presidente israeliano Isaac Herzog, nell’esprimere la propria vicinanza ai familiari delle vittime, ha informato che appena pochi giorni fa aveva scritto a re Carlo per metterlo in guardia sul «crescente antisemitismo e odio anti-israeliano nel Regno Unito e in altri paesi del Commonwealth, tra cui Australia e Canada». Per Herzog, i fatti di Manchester «hanno tristemente dimostrato quanto questa minaccia sia reale e tangibile» e quanto sia imperativo «agire contro di essa con tutta la forza e senza compromessi». Mentre ancora poco si sa delle vittime, sono maggiori le informazioni sul profilo del terrorista. Il Guardian ha riferito che Al-Shami è arrivato in Gran Bretagna da bambino e che gli è stata concessa la cittadinanza nel 2006. Non era noto alle forze dell’ordine, che hanno nel frattempo arrestato tre persone – due uomini sulla trentina, una donna sui sessanta – perché sospettate di complicità nell’atto terroristico.