BOLOGNA – Viminale verso stop a chi inneggia al 7 ottobre
Comunità ebraica commemora a porte chiuse

«Viva il sette di ottobre, viva la resistenza palestinese».
Lo si legge nel volantino in cui l’organizzazione “Giovani Palestinesi Bologna” annuncia un’iniziativa celebrativa in piazza del Nettuno per le 19.30 di martedì 7 ottobre, nel secondo anniversario delle stragi compiute da Hamas. Secondo quanto riferito da alcuni organi di stampa, il ministero dell’Interno sarebbe pronto a intervenire e vietare l’assembramento.
Da Bologna arriva intanto in queste ore la voce della Comunità ebraica, con il presidente Daniele De Paz che in una nota esprime «profonda amarezza e senso di solitudine» di fronte al clima d’odio crescente nel paese e annuncia che la commemorazione delle vittime del pogrom si terrà quest’anno in forma privata, senza invita a cittadinanza e autorità, a causa della «intolleranza prevaricatrice che si è scatenata sotto le nostre finestre» nel corso dell’anno. E con il suo vicepresidente Emanuele Ottolenghi, che sottolinea come l’evento dei giovani palestinesi trasformi un eccidio efferato «in una giornata di celebrazione». Ottolenghi si dice per questo grato alle autorità «che si sono attivate per vietare questo ennesimo grave episodio».
In un tweet in tema su X, l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled scrive di trovare oltraggioso che in Italia «ci siano degli eventi che celebrano il massacro del 7 ottobre: stupri, mutilazioni, esecuzioni sommarie, persone bruciate vive e rapimenti di civili innocenti commessi da Hamas». Al riguardo il diplomatico auspica che le autorità italiane «si oppongano con fermezza» a iniziative che «esaltano il terrorismo» e «tradiscono i valori della nostra civiltà democratica».