ISRAELE- Fiamma Nirenstein a Firenze: Paese vitale nonostante il trauma

Qual è lo stato d’animo di Israele dopo due anni di guerra e nell’attesa di una possibile svolta negoziale? C’è speranza che la guerra possa finire, ma c’è anche la consapevolezza che i paesi arabi e islamici che sostengono il piano Trump «non sono diventati all’improvviso amici» dello Stato ebraico. E quindi per il futuro ci sarà da vigilare con attenzione. È il pensiero espresso da Fiamma Nirenstein nel corso dell’incontro “Israele oggi” svoltosi alla Comunità ebraica di Firenze su iniziativa dalla sezione locale dell’associazione Italia-Israele e dell’Adei Wizo insieme alla Comunità. In dialogo con Adam Smulevich, la giornalista fiorentina trapiantata da tempo a Gerusalemme, ha parlato di Israele come di una società vitale nonostante il trauma e, rispondendo alle sollecitazioni anche dal pubblico, si è soffermata sui nuovi equilibri mediorientali, sull’esplosione dell’antisemitismo in Occidente, sul ritorno in circolazione di parole malate veicolate a volte anche nelle piazze italiane sotto il “travestimento” della solidarietà ai palestinesi in sofferenza a Gaza. Sono tra gli altri intervenuti il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, il presidente di Italia-Israele Emanuele Cocollini, la presidente dell’Adei Wizo fiorentina Emanuela Servi e il rabbino capo della città Gadi Piperno.