ROMA – Di Segni e Peled alla Camera per «una giornata storica»

«Una giornata storica. Iniziata alle prime ore mattino. (Oggi) le preghiere che pronunciamo hanno un significato particolare. L’accordo alla fine dimostra la forza di singoli, magnati, alcuni governi come Italia e Germania, di un certo tipo di diplomazia. Non è merito dell’Onu, non è merito delle democrazie occidentali parlamentari, non è per via delle manifestazioni violente. Su questo l’Italia deve interrogarsi. Specialmente nelle aule parlamentari: su quali proposte di legge e mozioni si lavora. Chi guida le istituzioni e gli enti locali, accademie, ordini professionali di giornalisti per primi, ma anche altre categorie che si sono prestati al boicottaggio».

Così Noemi Di Segni in un passo del discorso pronunciato nella Sala della Regina della Camera dei Deputati in occasione del Convegno che si è svolto nel pomeriggio, Due anni dall’attacco terroristico del 7 ottobre, durante il quale sono intervenuti anche l’ambasciatore di Israele Jonathan Peled, l’onorevole Paolo Formentini presidente del Gruppo Camera Knesset, l’onorevole Lucio Malan Presidente UIP (Unione Interparlamentare) Italia Israele, l’onorevole Marco Scurria, Presidente della Transatlantic Friends of Israel, gruppo interparlamentare e interpartitico dedicato all’ordine postbellico di sicurezza e cooperazione transatlantica.

Visibilmente commosso, l’ambasciatore Peled ha preso la parola dopo la proiezione di uno dei filmati che hanno documentato i drammatici momenti del pogrom del 7 ottobre, attraverso le testimonianze di chi è riuscito a salvarsi ma che non potrà mai più dimenticare. 

Peled ha ringraziato il governo italiano per il sostegno morale dato a Israele lungo questi due difficili anni: «Oggi, come sapete, è un giorno molto molto importante», ha affermato l’ambasciatore. «Grazie al lavoro del presidente Donad Trump, un primo grande passo è stato compiuto verso il superamento del conflitto e per riportare a casa gli ostaggi. Un passo storico, che sappiamo non sarà privo di insidie, ma in cui nutriamo molte speranze. Vorrei ringraziare il Governo italiano per il sostegno espresso al piano Trump», ha sottolineato Peled, «e accolgo con grande favore la possibilità che anche l’Italia entri a far parte del board che gestirà il processo politico di transizione nella Striscia di Gaza». 

l.e.