ISRAELE – Paese in festa tra lacrime e speranza, balli in Piazza degli Ostaggi
Il governo Meloni: «Parteciperemo alla ricostruzione»

Torna a riempirsi a Tel Aviv, in questo giovedì 9 ottobre di speranza, la “piazza degli ostaggi”. «In piedi al centro della piazza sventolando grandi bandiere israeliane e americane. Miki Ziv, una partecipante abituale alla protesta, dice di essere in piazza dalle 5 del mattino», racconta tra gli altri il Times of Israel. Come riporta la stampa israeliana, nell’area sulla quale si affaccia Il Museo d’Arte locale c’è chi balla, canta e raccoglie in preghiera. «Tell the world they’re coming home!», esulta il forum dei familiari degli ostaggi, pubblicando le immagini di abbracci e commozione di parenti già in piena notte. Tra loro c’era Einav Zangauker, madre dell’ostaggio Matan, un volto simbolo. «Matan torna a casa da me, dalle sue sorelle Natalie e Shani, e dalla sua compagna Ilana, l’amore della sua vita», ha affermato la donna. Per poi aggiungere: «Ho pregato per queste lacrime». Dal forum è arrivato anche un altro messaggio, relativo all’identità stessa della piazza: «Milioni di persone ci sono state o hanno visto la folla radunarsi, gridare e piangere. Speriamo che molto presto la piazza torni a essere semplicemente una piazza. Non sarebbe meraviglioso?».
L’Italia si unisce alla festa. «L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del piano di pace del presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate», ha dichiarato in una nota la premier italiana Giorgia Meloni. Così Antonio Tajani, il ministro degli Esteri: «L’Italia, che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione». Tajani ha aggiunto che il nostro paese è pronto «a inviare anche forze militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina».