CALCIO – No ai tifosi del Maccabi in trasferta
L'ex ostaggio Damari: «Decisione scandalosa»

I tifosi del Maccabi Tel Aviv non potranno seguire la propria squadra del cuore a Birmingham, in Inghilterra, dove il 6 novembre il Maccabi sfiderà i padroni di casa dell’Aston Villa in una partita di Europa League. Lo ha disposto il consiglio comunale della città inglese, motivando la decisione con «l’alto rischio» legato alla sicurezza. E mentre sia la Uefa sia il premier britannico Keir Starmer fanno sapere che l’iniziativa è sbagliata, da Israele arriva la voce di una supertifosa del Maccabi: l’ex ostaggio Emily Damari, 28 anni, che è anche cittadina britannica, si è detta «sconvolta da questa decisione scandalosa di vietare a me, alla mia famiglia e ai miei amici» di assistere alla partita. Damari, rilasciata da Hamas a gennaio, sottolinea in un intervento su X che «il calcio è un modo per unire le persone, indipendentemente dalla loro fede, colore della pelle o religione», mentre «questa disgustosa decisione fa esattamente l’opposto». Vergognatevi, aggiunge Damari, esprimendo l’auspicio di un ripensamento, perché a suo dire l’atto equivale a mettere «un grande cartello all’esterno di uno stadio con la scritta “Vietato l’ingresso agli ebrei”». Gli organi di informazione registrano molte reazioni, a poche settimane dall’attentato mortale alla sinagoga di Manchester nel giorno di Yom Kippur e nel pieno di una recrudescenza antisemita nel paese. Per Ian Murray, sottosegretario per lo sport e la cultura del governo di Londra, il no ai tifosi del Maccabi «manda un messaggio sbagliato».
a.s.