ROMA – Addio a Giorgio Sestieri, il volto dell’Ose

È scomparso all’età di 81 anni Giorgio Sestieri, a lungo presidente della sezione italiana dell’Organizzazione Ebraica di Assistenza Sanitaria. Una gloriosa storia lunga oltre un secolo quella dell’organizzazione, iniziata nel 1912 nella Russia zarista e poi comunista, proseguita a Berlino nel 1923 dove presidente mondiale dell’Ose fu per un periodo un certo Alberto Einstein, rinnovatasi a Parigi con l’avvento al potere di Adolf Hitler. Proprio in Francia saranno ospitati i primi i bambini ebrei fuggiti dalla Germania e dall’Austria, mentre durante la guerra l’Ose agì prima alla luce del sole e poi in clandestinità per salvare l’infanzia braccata. Il volte dell’Ose in Italia era, da molti anni, il romano Sestieri. Ne aveva fatto un valore anche fuori dal mondo ebraico. Nel 2012, per il centenario dell’Ose, aveva ad esempio promosso una mostra fotografica al Complesso di Vicolo del Valdina della Camera dei Deputati rendendo tra gli altri omaggio alla figura di Raffaele Cantoni, che fondò l’Ose italiana quando tra il 1946 e il 1951 svolgeva la funzione di presidente dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Tra le persone con cui Sestieri più si è confrontato in questi anni in ambito ebraico c’è Claudio Procaccia, direttore del dipartimento culturale della Comunità ebraica romana, nell’ambito della quale l’Ose è responsabile di un asilo nido privato. «Ricordo il suo impegno da assessore di questa Comunità per far riaprire l’archivio storico. La cultura non rientrava nella sua delega, ma Giorgio era così: oltre alla sua forte attenzione al sociale si è sempre speso per il bene della Comunità in ogni ambito». Molte le occasioni per collaborare, prosegue Procaccia. L’ultima è stata il libro Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella Comunità ebraica di Roma (ed. Gangemi), del 2024, in cui Sestieri e altri esperti riflettono sull’ebraismo romano nel Dopoguerra. «Lo ricordiamo con affetto, oltre che per la sua dedizione all’assistenza all’infanzia, per il suo impegno nella trasmissione della memoria della Shoah nelle scuole», lo saluta l’associazione Progetto Memoria in una nota. Nel 2022, racconta Sandra Terracina, una delle anime del sodalizio, aveva fatto installare una pietra d’inciampo a Roma in memoria dello zio Angelo Milano, arrestato nella razzia nazifascista del 16 ottobre 1943 e assassinato ad Auschwitz-Birkenau sette giorni dopo. «Giorgio», spiega, «era uno di quelli che andavano in giro, nelle scuole, a testimoniare». Dopo la notizia della sua scomparsa, la newsletter di Progetto Memoria l’ha omaggiato ripubblicando una sua riflessione in tema. «Dobbiamo trasmettere ai giovani il valore della democrazia e della libertà a paragone di quanto non avviene nei regimi totalitari», scriveva Sestieri. «Inoltre è necessario combattere l’antisemitismo, che si manifesta spesso anche sotto forma di antisionismo».