7 OTTOBRE – L’eredità di Mandela in Israele e a Gaza

Due nipoti di Nelson e Winnie Mandela – Zaziwe Dlamini-Manaway e Zamaswazi (Swati) Dlamini-Mandela – hanno passato cinque giorni fra Israele e Gaza, in un viaggio che hanno definito sia «life-changing» che «eye-opening», ossia capace di cambiar loro la loro vita e far loro aprire gli occhi, come hanno detto al South African Jewish Report. Una reazione che acquista rilievo se consideriamo come l’African National Congress, il partito della loro famiglia, abbia assunto una posizione pubblica molto ostile verso Israele, e come il Sudafrica nel dicembre del 2023 abbia fatto ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia accusando Israele di “atti di genocidio contro il popolo palestinese, commessi o tollerati dal Governo e dall’esercito”.
Durante il soggiorno le due donne hanno partecipato alla distribuzione di aiuti umanitari per Gaza – «qualcosa che ci ha completamente sorpreso: i media ci avevano fatto credere che lì dentro non arrivasse niente» – e hanno incontrato famiglie israeliane colpite dall’attacco del 7 ottobre. La visita ha assunto un valore simbolico: nella terra della riconciliazione – l’eredità ideale dei Mandela – Zaziwe e Swati cercano di fare ciò che i leader spesso dimenticano: ascoltare, vedere, essere presenti: «Non siamo politiche. Volevamo solo essere con le persone, e imparare», ha spiegato Dlamini-Manaway. Questa scelta le colloca in rotta di collisione rispetto alla linea ufficiale sudafricana che tende alla condanna netta di una sola parte. La sofferenza è «da entrambe le parti» hanno affermato, spiegando che il viaggio non aveva valore ideologico. La visita ha incluso il kibbutz Nir Oz e l’attraversamento verso Gaza via Kerem Shalom, oltre a incontri con donne palestinesi e gruppi di empowerment, così come con famiglie israeliane in lutto e una visita al memoriale dello Yad Vashem. All’interno di questo itinerario è emerso il valore della testimonianza. «Come i nostri nonni ci hanno insegnato: se puoi, vai e vedi per te stesso. Non temere di essere testimone».