LA PROTESTA – Paolo Pozzi: Chi crede agli antisemiti è come loro
L’intervento dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come da agenzie di stampa, alla pubblicazione del libro Genocidio di Rula Jebreal, merita una risposta. Il “genocidio” evocato ha la stessa valenza dei verbali di Bernardino da Feltre sulla morte di Simonino da Trento: non c’è. Chi vuole compiere un genocidio, “concentra”, come Conte sa riguardo a circa 80 anni fa, le persone in zone apposite, poi le elimina; non semina milioni di volantini dagli aerei, avvisando che tra 48 o 12 ore la zona sarà bombardata. 60-68.000 vittime? Ovviamente senza alcuna verifica oltre ai numeri di Hamas, già smentiti da almeno due report indipendenti britannici della Henry Jackson Society; in oltre 1000 articoli, solamente in 4 mesi del 2024, il 98% sono copia-incolla dei bollettini terroristici. Hamas sistematicamente inserisce tra le vittime i circa 6,500 decessi/anno per cause naturali (vecchiaia, etc); incluso tutto il 2023. 18,500 – 21,000 deceduti naturalmente in tre anni diventano così “uccisi” da Israele.
Idf e Hamas ammettono l’uccisione in combattimento di circa 20-25,000 tagliagole. Ma Hamas, con i suoi bollettini stile Der Sturmer nazista, li classifica come vittime civili. Si arriva così ad oltre 45,000 decessi accertati. Le tombe di 8,400 musulmani trucidati a mani legate dietro la schiena (non dai sionisti ma dai nazional-comunisti locali) nella civile Europa sono nel cimitero di Srebrenica. Il cimitero è visibile dai satelliti. Per seppellire le 60-68.000 persone riferite dal Der Sturmer palestinese e da Rula Jebreal servirebbe una superficie di terreno di circa 16-17 campi da calcio; li si vedrebbe non solo dai satelliti, ma da una scala a pioli. Fotografie? Non ne troverete.
Come in ogni guerra, ci sono stati morti civili; per un motivo ben preciso: dal sito (non israeliano) sistema-italiano-autodifesa.it, risulta uno sviluppo di circa oltre 560 km di tunnel a Gaza. Oltre 1.500.000 mq; oltre 10.000 tonnellate di cemento; oltre 2.000 tonnellate di ferro. Il rifugio medio in Israele per famiglia è 12 mq. Jebreal e Conte non si pongono nessuna domanda sul perché a Gaza non vi siano circa 100.000 rifugi per la popolazione.
Fame “programmata”: sfido Conte e Jabreal a pubblicare una foto di gazawi “alla fame”. Le poche foto fatte circolare, falsamente attribuite alla “fame”, sono sia pochissime sia relative a malattie genetiche o tumorali. Controprova? Le stesse madri, in normale stato di nutrizione, con in braccio i bambini. La fine dei combattimenti ha ripreso gazawi festeggianti, distribuendo dolci, sparando in aria (ovviamente) e in normali condizioni. Fonti ufficiali israeliane (gaza-aid-data.gov.il) documentano, sino al 10 ottobre 2025, l’ingresso di oltre 2 milioni di tonnellate di cibo (fatevi i conti: sono 1,5 kg/giorno per 2 milioni di persone). Uffa! Disturbano la narrativa!
Greta Thunberg ha usato fotografie di un ostaggio israeliano per documentare “la fame” a Gaza; dai notiziari israeliani apprendiamo che il peso medio degli ostaggi israeliani vivi rilasciati è di circa 40 kg; “peso soglia”, 80 anni fa, per le camere a gas. Giornalisti “uccisi per sopprimere l’informazione”? Conte e Jebreal sorvolano su un paio di concetti: a Gaza non entrava nessuno senza consenso di Hamas; o, se vogliamo dirla tutta, senza giuramento di fedeltà a Hamas. Tanti cosiddetti giornalisti sono stati documentati mentre partecipavano ai massacri del 7 ottobre 2023 o mentre abbracciavano esponenti di Hamas
Abominevole anche la complicità del personale medico degli ospedali di Gaza a ospitare al loro interno o nei seminterrati rifugi e/o sedi operative di Hamas; compresa la detenzione di ostaggi rapiti…A loro parziale scusante si potrebbe dire che l’alternativa era avere la gola tagliata dai loro confratelli…Ma tant’è…
Il vero “giornalismo” è stato quello delle pro-go dei tagliagole palestinesi il 7 ottobre 2023; lì “l’informazione” è stata passata tutta! Esattamente come le fotografie in bianco e nero degli Einsatzgruppen 80 anni fa. Israele “l’informazione” dei gazawi, la ha compresa molto bene e
ha reagito. Diciamo le cose come vanno dette: Gaza era “libera” dal 2005; con un confine di 12 km con l’Egitto, da cui è sempre entrato di tutto e di più; oltre a 40mila permessi di lavoro in Israele. Alle elezioni del 2006-2007 Gaza scientemente scelse di diventare Hamastan; esattamente come la Germania nelle elezioni del 1933 e 1935; altro che fantomatico “colpo di stato”: una consapevole scelta del male! E lo hanno fatto capire subito: oltre 18,000 lanci di razzi da – appunto – agosto 2005 a ottobre 2023.
Non saremmo qui a parlare se il 7 ottobre 2023, i tagliagole palestinesi fossero stati a casa loro; non avessero fatto a pezzi 1.200 persone e ne avessero rapite 250. Se Israele avesse usato le stesse proporzioni di 1,200 morti al giorno, il Hamastan non esisterebbe più.
Conte lamenta la “clava” dell’antisemitismo scagliata contro di lui? Beh, consideriamo il non detto: non abbiano mai sentito dire eliminate lo striscione “dal fiume al mare”; oppure basta gridare “ydbach al yahud – macella l’ebreo”, altrimenti me ne vado O, eresia, “maledetti tagliagole! liberate gli israeliani rapiti! restituite i cadaveri di quelli che avete trucidato!”.
Volete credere ai verbali di Bernardino da Feltre? Non chiedetevi perché vi considerino antisemiti. Volete credere a chi ha strangolato a mani nude bambini con le madri, e poi li ha fatti a pezzi con l’accetta, e non alla controparte perché è ebrea? Non chiedetevi perché vi considerino antisemiti. Credete a un movimento di tagliagole terroristi che ha moltiplicato per 10 il Bataclan, anziché all’unico stato ebraico e – doppia eresia – persino democratico, non chiedetevi perché vi considerino antisemiti. Credete che il sionismo – ovvero la mia aspirazione che esista almeno uno stato ebraico – sia sbagliato, pericoloso o addirittura “un crimine”, non chiedetevi perché vi considerino antisemiti. È la libertà di pensiero, bellezza! E tu non puoi farci niente!
Paolo Pozzi