ISRAELE – L’ultimo saluto a Oz Daniel, Asaf Hamami e Omer Neutra

Merav Daniel, madre del sergente maggiore Oz Daniel, conosceva già il destino del figlio. Le Forze di Difesa israeliane le avevano raccontato dell’eroismo di Oz, 19 anni, assassinato il 7 ottobre 2023 dai terroristi di Hamas mentre difendeva i confini d’Israele. Le avevano spiegato come, in quei minuti drammatici, fosse riuscito a proteggere i suoi commilitoni, strappando di mano ai nemici una granata. «Sapevo tutto, eppure in me c’era ancora un barlume di speranza per un finale diverso, di poter riabbracciare mio figlio vivo», ha raccontato Merav alla radio israeliana 103 FM. «Il cerchio del dubbio ora si è chiuso; finalmente è stato riportato a casa per una degna sepoltura», ha poi aggiunto.
Nella notte tra domenica e lunedì, il gruppo terroristico Hamas ha restituito a Israele i resti di Oz Daniel, del capitano Omer Neutra e del colonnello Asaf Hamami. Le autorità israeliane ne hanno confermato l’identità dopo le verifiche forensi. Tutti e tre erano soldati uccisi mentre combattevano i terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023, e i loro corpi erano stati rapiti e portati nella Striscia di Gaza. Con il loro rientro in patria, restano ancora trattenute a Gaza le salme di otto ostaggi.
Oz, 19 anni, era un ragazzo pieno di vita. «Ogni cosa che faceva, la portava fino in fondo», ha ricordato la madre. Musicista appassionato di rock, sognava i palchi d’Israele ma aveva deciso che la musica poteva aspettare. Aveva messo da parte la chitarra elettrica per arruolarsi come carrista. «Voleva essere utile, contribuire davvero», ha sottolineato ancora Merav.
Accanto a Oz, nel carro armato colpito, combatteva il capitano Omer Maxim Neutra, 22 anni. Cresciuto a Long Island, negli Stati Uniti, era immigrato in Israele per arruolarsi nell’esercito e servire nel corpo corazzato. È stato il presidente Usa Donald Trump a informare il padre di Omer, Ronen Neutra, della restituzione della salma. «C’è speranza per il tuo futuro, e i figli torneranno ai loro confini», la citazione dal libro di Geremia con cui Ronen ha accolto la notizia. «Il nostro Omer è tornato a casa», ha aggiunto il padre. «Finalmente. Tanto dolore e tanto sollievo».
Omer era caduto insieme a Oz e al sergente Shaked Dahan, mentre cercavano di respingere l’assalto di Hamas. L’unico sopravvissuto del loro carro armato, Nimrod Cohen, quarto membro dell’equipaggio, è stato rapito vivo e liberato il mese scorso dopo 738 giorni di prigionia.
In contatto con loro, da un’altra postazione, c’era il colonnello Asaf Hamami, comandante della brigata meridionale della Divisione Gaza. All’alba del 7 ottobre, di stanza a Nirim, Hamami si trovava nella base della divisione con il figlio Alon, di cinque anni, ospite per una giornata del padre. Quando l’attacco è iniziato, ha messo in salvo il bambino affidandolo ai soldati perché lo portassero in un luogo sicuro, e subito dopo si è lanciato in battaglia contro i terroristi che stavano cercando di penetrare nelle comunità del confine. È stato lui ad annunciare via radio l’inizio della guerra, dando l’allarme ai comandi delle Idf.
Come Neutra e Daniel, anche Hamami è stato ucciso nei pressi di Nirim, nelle prime ore dell’assalto. «Il modo in cui hai combattuto e sei caduto ha definito chi eri. Sempre in prima linea, sempre il primo a guidare», ha ricordato il generale Avi Rosenfeld, allora comandante della Divisione di Gaza.
La moglie, Saphir, gli ha rivolto un ultimo saluto: «Non molti sanno quanto eri divertente, quanto eri spiritoso. Grazie, amore mio, per diciassette anni di grande amore. Il mio cuore è spezzato, ma in pace con la tua decisione. Quello che oggi mi fa male è anche ciò che mi ha fatto innamorare di te».