PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di novembre
						“Rimettersi in piedi, superare il trauma”. Il numero di novembre di Pagine Ebraiche in distribuzione in questi giorni affronta la sfida del futuro, per Israele, per i palestinesi, per il Medio Oriente nel suo insieme, dopo l’entrata in vigore della (fragile) tregua di Gaza.  Ci si chiede ad esempio “Chi vince, chi perde e chi ostacola la pace” nel dinamico quadro attuale e si fotografa la situazione dentro la Knesset alla riapertura dei lavori dopo la pausa estiva. Come superare il trauma di questi due anni di guerra e lacerazioni profonde? Rispondono alla domanda un medico, un giornalista e uno psicoanalista. Restano al centro dell’attenzione anche le vicende dell’accademia nostrana, con un invito all’uso consapevole del senso critico per andare “oltre il pensiero unico nel conflitto israelo-palestinese”.
In Pagine Ebraiche di novembre si parla anche di ambiente ed ecologia raccontando alcune esperienze incentrate sul concetto ebraico di Bal Tashchit, il divieto di distruzione inutile, e si riflette sullo stato dell’arte del Dialogo a 60 anni dalla promulgazione della dichiarazione Nostra Aetate. Si viaggia poi nel cuore dell’illuminismo ebraico, con una prospettiva tutta al femminile; mentre in A tavola scopriamo l’orgoglio druso ai fornelli di Raif Rashed, scampato ai massacri del 7 ottobre, oggi protagonista a New York. Nella sezione dedicata ai Libri sono recensite alcune novità editoriali, mentre in Cinema il focus è su Yes (Ken), il nuovo film del regista israeliano Nadav Lapid, «intenzionalmente provocatorio, eccessivo nei temi e nel linguaggio e allo stesso tempo compiaciuto di esserlo».
Nelle prime immagini da uomini liberi dopo oltre due anni trascorsi nei tunnel di Gaza, molti (ex) ostaggi hanno scelto di celebrare il ritorno alla vita accompagnandosi a simboli della propria squadra del cuore. In Sport scopriamo perché.  Nel mensile c’è spazio come di consueto per le cronache e voci dalle Comunità: in Italia ebraica vengono ad esempio presentate liste e candidati in corsa per il rinnovo del Consiglio Ucei in programma domenica 14 dicembre.
Nella riflessione rabbinica del mese, rav Ariel Di Porto spiega perché Cheshvan è “Il mese amaro”.