CALCIO – L’israeliano Arad fa sognare il Kairat a San Siro
A fine agosto un video aveva fatto il giro del mondo. Si vedevano i giocatori del Kairat Almaty, squadra kazaka pressoché sconosciuta nell’universo calcistico, mentre apprendevano che nella loro prima storica partecipazione alla Champions League avrebbero sfidato tra le altre Real Madrid e Inter. Partecipare, scrissero alcuni, è già una vittoria. Ma è anche vero che l’appetito vien mangiando e se la sfida contro il Real è finita con un impietoso 0-5 casalingo, mercoledì sera a San Siro i kazaki sono andati vicini a una clamorosa impresa in trasferta. Merito del capitano israeliano della squadra, Ofri Arad, autore del temporaneo pareggio al 55esimo minuto di gioco dopo il goal a fine primo tempo dell’interista Lautaro Martinez. Il preciso colpo di testa di Arad ha illuso per dodici minuti gli ospiti, almeno fin quando Carlos Augusto ha fissato il punteggio sul 2 a 1 per i padroni di casa con un forte tiro dalla distanza. Impresa sfiorata, ma nessun rammarico a fine gara per il Kairat.
In una intervista con la Gazzetta dello Sport alla vigilia della partita Arad aveva fatto una promessa: in caso di vittoria, sarebbe tornato ad Almaty in autobus. Non ce ne sarà bisogno, ma in aereo i kazaki porteranno comunque nel bagaglio l’applauso caloroso e sportivo dei 70mila di San Siro. È uno stadio ormai portafortuna per squadre e calciatori israeliani. Nel 2019, nella sfida di Champions tra Atalanta e Shakhtar Donetsk, vinta dagli ospiti per 2 a 1, il goal decisivo fu segnato dall’israeliano Manor Solomon. E nel 2016, nel match di esordio di Europa League, l’Hapoel Beer Sheva aveva umiliato l’Inter battendola 2 a 0.
a.s.