ISRAELE – Addio Ada Feinberg-Sereni, dal Palmach alla fondazione del kibbutz Yir’on

In quasi un secolo di vita, Ada Feinberg-Sereni ha combattuto nella guerra d’indipendenza d’Israele, ha visto morire in battaglia compagni e amici, ha fondato con un piccolo gruppo di giovani il kibbutz Yir’on, nel nulla, a pochi metri dal confine con il Libano, e ha servito per un mandato alla Knesset, il parlamento israeliano. Dal 1949 Feinberg-Sereni ha vissuto senza interruzioni a Yir’on. Nonostante le guerre e le minacce dal nord, non era mai stata evacuata. Questo fino all’8 ottobre 2023, quando il confine settentrionale d’Israele si è trasformato nel teatro degli attacchi di Hezbollah, unitosi a Hamas dopo i massacri compiuti dai terroristi palestinesi il giorno precedente. Evacuata per la prima volta, Feinberg-Sereni ha confidato nel giugno 2024 al sito Walla la paura di morire lontano dalla casa che aveva costruito: «Voglio tornare a casa. Che mi sparino pure, non ho paura. Ho fatto la mia parte. Di cosa dovrei aver paura?».
Per un anno e mezzo è rimasta lontana, ospite in una residenza protetta nel kibbutz Gazit. Poi, nel giugno 2025, è arrivato il via libera per il rientro a Yir’on. «So che questo kibbutz tornerà a vivere. Abbiamo piantato frutteti, costruito abitazioni, una falegnameria, una cantina, sono nati bambini: tutto questo significa che c’è una casa, e una casa non si abbandona», aveva spiegato a Walla una volta rientrata. Cinque mesi dopo, il 4 novembre, mentre Israele commemorava il trentesimo anniversario dell’assassinio di Yitzhak Rabin, Ada Feinberg-Sereni è morta nella sua abitazione, a 95 anni.

Da Roma a Tel Aviv
Nata a Roma nel 1930, era figlia di Enrico Sereni, scienziato e ufficiale dell’esercito italiano nella Prima guerra mondiale, e di Deborah Aylon-Sereni, cresciuta a Gerusalemme e trasferitasi a Roma per studiare. Lo zio Enzo Sereni, intellettuale sionista e fondatore del kibbutz Givat Brenner, fu tra i paracadutisti ebrei inviati dagli Alleati nell’Europa occupata: lanciato dietro le linee nazifasciste nell’Italia centrale per aiutare gli ebrei perseguitati e sostenere la Resistenza, venne catturato dai tedeschi e ucciso nel campo di Dachau nel 1944.
Il padre di Ada morì quando lei aveva dieci mesi e, a quattro anni, la madre la portò a Tel Aviv, allora nella Palestina mandataria. A diciassette anni, la giovane si arruolò nel Palmach, l’unità d’élite dell’Haganah, e fu assegnata al gruppo di addestramento di Dafna, in Galilea. Nel 1948 partecipò alla battaglia di Nabi Yusha, una delle più dure della guerra d’indipendenza: dodici dei suoi compagni furono uccisi.
«Nel giorno del mio diciottesimo compleanno ho visto per la prima volta un uomo morire», ricordò in un’intervista. «Perdemmo molti amici e non capimmo davvero in quel momento quale sarebbe stato il nostro destino. Non era affatto chiaro, durante i combattimenti, che avremmo avuto uno Stato. Anzi. La sera prima della proclamazione da parte di Ben Gurion, le ragazze del nostro gruppo si trovavano a Rosh Pina e ci dissero di dormire vestite, con le scarpe e il fucile accanto, così che, se lo Stato fosse nato, saremmo state pronte a difenderlo. C’era paura, ma anche certezza e soprattutto determinazione».

La fondazione di Yir’on
Dopo la guerra, insieme ad alcuni compagni, si stabilì su una collina spoglia vicino al confine libanese: lì è nato Yir’on. «Non c’era strada, non c’era nulla, ma ci dissero: “È il confine dello Stato, e voi dovete essere qui”. Così restammo», raccontò. Nei primi anni il kibbutz era povero e isolato, molti se ne andarono. Lei rimase. Con il tempo arrivarono i primi raccolti, le case, una scuola e una generazione di figli e nipoti.
Negli anni successivi Sereni sposò Israel (Izzy) Feinberg, con cui ebbe tre figli. Lavorò come insegnante e come educatrice nella scuola regionale “Anna Frank”. Nel 1969 fu eletta Knesset per il Ma’arach, la coalizione laburista. Con la deputata Chaika Grossman presentò una proposta di legge per introdurre il matrimonio civile in Israele. Fu discussa, ma mai approvata. Dopo una sola legislatura, tornò a Yir’on, riprendendo il lavoro nel sistema educativo del movimento dei kibbutz.
Durante la Guerra del Kippur del 1973, in uno dei momenti più difficili per lo stato ebraico, Feinberg-Sereni spiegò di aver avuto la certezza della vittoria: «Sapevo che, nonostante la sorpresa e il colpo ricevuto, ci saremmo ripresi e avremmo vinto. Abbiamo uno stato e non l’avremmo perso».

La guerra contro Hamas e Hezbollah
La prima evacuazione in 94 anni di vita, ha lasciato il segno su Feinberg-Sereni. «Il governo ha dimenticato la Galilea», aveva accusato parlando con Walla nel 2024. Poi, riferendosi alla guerra contro Hamas e ai massacri del 7 ottobre, aveva aggiunto: «Buoni amici di Be’eri e Nahal Oz sono stati assassinati, kibbutzim distrutti. Dentro di me c’è un grande dolore, e anche rabbia. Come hanno potuto permettere che accadesse? Tutte le guerre e le operazioni militari sono state dure per noi, ma le abbiamo superate. Questa, però, è la più terribile di tutte. Una guerra così non c’è mai stata». Poi il rientro a casa, nel suo kibbutz, le aveva in parte restituito serenità, ricordano gli amici di Yir’on.
«Ada Feinberg-Sereni era una figura importante nella comunità. Ha educato e guidato molte persone e la sua influenza è ancora evidente oggi», ha sottolineato in una nota il suo kibbutz. «Sarà ricordata non solo per i suoi successi, ma anche per lo spirito e la visione israeliani che rappresentava. Il suo ricordo rimarrà impresso nei cuori degli abitanti di Yir’on e di tutti coloro che l’hanno conosciuta».

d.r.