FIRENZE – 9 novembre, il ricordo della deportazione
«Dobbiamo portare avanti la memoria per costruire comunità più salde e solidali». È la speranza espressa da Enrico Fink, il presidente della Comunità ebraica di Firenze, durante la commemorazione in ricordo della partenza del primo convoglio di deportati ebrei verso i campi di sterminio nazisti, il 9 novembre del 1943. Il convoglio con oltre 300 persone arrivò ad Auschwitz-Birkenau cinque giorni dopo, il 14. Sopravvissero alla deportazione appena 15 ebrei fiorentini, otto donne e sette uomini.
Il 9 novembre di 82 anni fa non arrivò dal nulla, ha sottolineato Fink dal binario 16 della stazione ferroviaria Santa Maria Novella, ricordando i cinque anni di “esclusione” sociale alla quale erano stati sottoposti gli ebrei italiani dall’entrata in vigore delle leggi razziste nell’autunno del 1938. Scaturite anch’esse non «dal caso» ma da secoli di rappresentazione negativa del “diverso”, con radici profonde «nella società italiana ed europea». Al riguardo Fink ha osservato come negli ultimi due anni la coscienza collettiva anche fiorentina sia stata scossa dalla guerra in Medio Oriente, un fatto di per sé positivo, ma come in quest’onda di mobilitazione civile sia riemerso «in maniera inconcepibile» anche il veleno dell’antisemitismo, con vari inquietanti episodi.
La cerimonia al binario 16 è stata inaugurata da alcune riflessioni dell’assessore comunale Benedetta Albanese, titolare delle deleghe a Educazione e Cultura della memoria. Il 9 novembre del 1943, ha affermato, rappresenta «una delle pagine più buie, più tristi e dolorose per Firenze». Albanese ha poi sostenuto come l’azione del ricordo consapevole sia necessaria «per rafforzarci nella volontà della difesa dei diritti e della solidarietà, in un momento in cui il linguaggio d’odio torna a farsi sentire nuovamente». Ha concluso la cerimonia l’intervento del rabbino capo della città Gadi Piperno, che ha letto la preghiera ebraica El Male Rahamim.
In serata, nel giardino della sinagoga, si è poi svolta una seconda commemorazione organizzata dalla Comunità ebraica e dalla Comunità di Sant’Egidio. Erano presenti i rappresentanti di alcune comunità religiose, tra cui quella islamica.
a.s.