MEMORIA – Noemi Di Segni: «Nell’anniversario della Notte dei cristalli, vergognose le parole di Vannacci»
Nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938, in Germania e in Austria, le vetrine dei negozi ebraici andarono in frantumi, le sinagoghe furono incendiate, decine di persone uccise e migliaia deportate nei campi di concentramento. È la Notte dei cristalli, preludio alla Shoah, che ogni anno il mondo ebraico ricorda come simbolo della persecuzione e dell’odio. Mentre in Italia le sinagoghe si preparavano a restare accese in segno di memoria, un post di Roberto Vannacci, eurodeputato e vicesegretario della Lega, ha scatenato le polemiche sulla storia e sulla memoria del fascismo. Su Facebook, l’ex generale dei paracadutisti ha scritto di voler dare «ripetizioni sul fascismo a chi la storia l’ha studiata nei manuali del Pd», sostenendo ad esempio che «tutte le principali leggi – dalla riforma elettorale del 1923 alle norme sul partito unico, fino alle stesse leggi del 1938 (le leggi razziali, ndr) – furono approvate dal Parlamento e promulgate dal Re, secondo le procedure previste dalla legge». Parole che hanno provocato la reazione di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei). «Vannacci sa per caso spiegare cosa accadde 87 anni fa, il 9 novembre del ’38, nella Notte dei cristalli?», scrive Di Segni. «Proprio oggi, mentre ricordiamo quella distruzione, aggiunge la sua miccia? Ancora una volta si strumentalizzano storia e dolore per una dialettica politica». La presidente dell’Ucei sottolinea come la questione non sia formale ma etica: «Al parlamentare europeo Vannacci ricordiamo che il punto centrale è l’abuso del diritto e del potere. Il varo di leggi o il conferimento di poteri secondo procedure vigenti non conferisce di per sé piena legalità se il contenuto e l’attuazione si discostano da ogni diritto fondamentale». E aggiunge: «Le SS e gli alleati fascisti hanno sterminato gli ebrei giustificandosi con il rispetto di ordini e decreti. Oggi proprio lo svilimento di questa memoria e delle istituzioni preposte costituisce il pericolo per le nostre democrazie. Vergogna che questo sia un rappresentante italiano al Parlamento europeo».