MILANO AL VOTO / 2 – La lista Atid in corsa per la Comunità

Massimiliano Tedeschi: «Serve cambio di passo: più metodo e partecipazione dal basso»

Dopo tre anni in Consiglio come assessore al Bilancio, Massimiliano “Max” Tedeschi guida la lista Atid – Radici, Identità, Futuro, che il 14 dicembre sfiderà la lista Beyahad del presidente uscente Walker Meghnagi per il rinnovo del Consiglio della Comunità ebraica di Milano: si vota per eleggere 17 consiglieri comunitari e dieci delegati al Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
«In questi anni ho potuto vedere la Comunità dall’interno e riconosco che alcune cose sono state fatte: penso alla sicurezza, ad alcuni progetti culturali, a iniziative portate avanti con grande generosità», spiega Tedeschi a Pagine Ebraiche. «Ma proprio stando dentro ho visto anche che c’è bisogno di un salto di qualità: meno improvvisazione, più programmazione, più partecipazione degli iscritti».
Assessore al Bilancio uscente, membro del cda della Fondazione Cdec, imprenditore, Tedeschi rivendica il profilo “professionale” della sua squadra: «Siamo un gruppo che lavora, ogni persona con il suo mestiere. Vogliamo mettere queste competenze al servizio della Comunità».
L’idea di fondo di Atid, in ebraico “futuro”, è «riportare gli iscritti dentro la vita comunitaria. Oggi molti ebrei a Milano si sentono più soli di qualche anno fa. La Comunità deve tornare a essere una casa, non solo un ufficio: un luogo dove si viene perché c’è qualcosa, perché succede qualcosa».
Proposte concrete? «Riaprire il Consiglio al pubblico, incontri periodici con gli iscritti, un calendario stabile di attività in presenza e non solo online, come purtroppo è accaduto spesso negli ultimi anni, e un resoconto regolare sul Bollettino. La partecipazione è la risposta alla solitudine», sostiene Tedeschi. Per farlo, aggiunge, serve metodo: «In questi anni ho visto tante iniziative di singoli, importanti ma episodiche, e senza coordinamento; così ogni volta si ricomincia da zero. Noi vogliamo passare da una gestione “day by day” a una programmazione di medio periodo».
Dal suo osservatorio di assessore, Tedeschi mette al centro il tema economico: «La Comunità di Milano, a differenza di altre, non ha grandi asset storici. È cresciuta nel dopoguerra accogliendo ondate migratorie e ha ancora qualche debito con le banche. Proprio per questo il fundraising non può dipendere dalla buona volontà di due o tre persone, ma va strutturato: donatori individuali, fondazioni ebraiche, bandi. È uno dei punti in cui possiamo migliorare rispetto alla gestione uscente».
Non è una bocciatura, precisa, ma una richiesta di passo avanti: «C’è stato impegno e ci sono state risorse trovate, lo riconosco. Ma oggi serve più metodo, più trasparenza interna e meno spazio all’improvvisazione».

Giovani
È il capitolo su cui Tedeschi è più netto. «Oggi la Comunità destina circa lo 0,35% del proprio bilancio alle attività giovanili fuori dalla scuola. È troppo poco. Significa, di fatto, che i giovani tra i 18 e i 30 anni non sono una priorità».
Atid propone una piattaforma unica – provvisoriamente chiamata “CEM Giovani” – che metta insieme viaggi, cultura, sport, volontariato e relazioni con altre comunità italiane ed europee. «Quando eravamo ragazzi c’erano molte più occasioni di incontro nazionale e internazionale. Oggi quella fascia di età è la più dispersa: o li coinvolgiamo adesso o li perdiamo».
Per favorire davvero la partecipazione, aggiunge, «non basta il Consiglio eletto: su giovani, scuola, welfare e cultura vogliamo creare commissioni aperte agli iscritti con competenze specifiche. La Comunità deve essere guidata anche da chi la vive, non solo da chi è eletto».

Scuola e servizi
La scuola resta per Tedeschi un pilastro, ma da ripensare nel sistema complessivo dei servizi: «Oggi molte realtà comunitarie lavorano bene, alcune sono eccellenze, ma ognuna va per conto proprio. Va creata una regia unica che valorizzi tutti, senza togliere autonomia».
Il calo degli iscritti alla scuola ebraica, sottolinea, «non è solo demografia: è un segnale di allontanamento. Non è accettabile perdere ragazzi tra elementari e medie, proprio negli anni del Bar e Bat Mitzvah. La scuola deve essere più integrata nella vita comunitaria e la Comunità deve aiutare le famiglie anche quando scelgono momentaneamente la scuola statale: per questo vogliamo uno sportello famiglie».

Antisemitismo e rapporti con le istituzioni
Sul fronte dell’antisemitismo, Tedeschi riconosce il lavoro fatto in questi anni, ma chiede un atteggiamento diverso: «Negli ultimi due anni l’antisemitismo è esploso anche nello spazio pubblico. Non possiamo limitarci a reagire quando succede qualcosa: dobbiamo essere presenti regolarmente nelle scuole, nelle associazioni, nei luoghi della cultura, raccontando ebraismo e Israele in modo positivo».
In questo quadro il Cdec e il suo Osservatorio sono «un’eccellenza da cui ripartire»: «La Comunità deve lavorare in modo strutturato con loro e non solo “chiamarli” quando serve. Mi piace definirlo un percorso di “memoria attiva”: non solo Giornata della Memoria, ma programmi continui».
Uno dei temi più sensibili è il rapporto con la città, dopo le frizioni degli ultimi anni. «Con le istituzioni non si può lavorare per episodi. Bisogna avere relazioni stabili, non solo quando c’è un’emergenza o una ricorrenza», afferma Tedeschi. «Milano per noi è fondamentale. Dobbiamo esserci di più, con continuità, anche per evitare situazioni paradossali: come celebrazioni legate agli atenei israeliani che non trovano spazio nelle università milanesi. La comunità deve goccia dopo goccia, con pazienza, tenere il filo con Comune, scuole, atenei, cultura».
Alla fine, il punto è uno: «Tante persone a Milano sentono il bisogno di una comunità, ma si allontanano perché dicono: non mi dà quello che cerco. La nostra sfida è tornare ad ascoltarle. Fare assemblee vere, non solo per approvare il bilancio. Creare occasioni di dibattito. Atid vuol dire futuro: vogliamo che questa parola guidi le scelte dei prossimi anni».

d.r.

La lista “Atid” candidata al Consiglio della Comunità ebraica di Milano è formata da: Massimiliano (Maxi) Tedeschi (Presidente), Ariel Nissim Colombo, Betti Guetta, Leone Hassan, Gad Lazarov, Aviram Levy, Silvia Levis, Anna Luecker Levi, Miriam Mires, Simone Mortara, Deborah Segre, Doris Slucki, Manuela Sara Sorani, Rosanna Supino.