FERRARA – Ricordati eccidi del ’43 e ’44 insieme a Comunità ebraica

Una cerimonia in sinagoga concluderà la commemorazione a Ferrara degli eccidi compiuti in città nel periodo nazifascista. Prima l’eccidio al Castello Estense, avvenuto all’alba del 15 novembre del 1943, in cui le camicie nere uccisero undici persone tra antifascisti ed ebrei imprigionati nel carcere cittadino. Poi quello del Caffè del Doro, il 17 novembre del 1944, con sette vittime tra oppositori al regime arrestati nelle settimane precedenti. Davanti al muretto del castello sono state deposte venerdì mattina delle corone di fiori e sono state lette preghiere sia cattoliche sia ebraiche. Guidava la delegazione della Comunità ebraica il suo presidente, Fortunato Arbib. «È fondamentale che iniziative come queste siano vissute non come un mero esercizio di Memoria, ma come un momento di convidivisione e partecipazione», ha affermato a margine della deposizione. Non una rituale ripetizione di gesti, quindi, «ma un ricordo sentito di chi ha sacrificato la sua vita per la libertà». Arbib parla di «periodo doloroso» per chi ha a cuore la Memoria, spesso calpestata oggi da chi vuole imporre una lettura strumentale delle vicende mediorientali. Al riguardo osserva: «Ferrara sembrava un’oasi felice ma non lo è affatto. Anche qui da noi c’è chi, sfruttando le libertà democratiche, manifesta in modo minaccioso e violento le proprie idee».
Nelle scorse ore Ferrara ha accolto anche la posa di due pietre inciampo, dedicata agli antifascisti Gino Montini e Corrado Tassinati, entrambi uccisi il 12 luglio 1944 nella strage di Cibeno (oggi un quartiere di Carpi). Nel poligono di tiro locale le SS assassinarono 67 persone già recluse nel campo di Fossoli.
«Con il progetto delle pietre d’inciampo diamo applicazione a principi e valori richiamati dalla nostra Costituzione, ricordando le vittime del regime fascista», ha dichiarato il vicesindaco Alessandro Balboni. Durante la cerimonia Balboni ha anche sottolineato «il legame profondo» tra Ferrara e la sua comunità ebraica.