SOCIETÀ – Un’indagine racconta i giovani ebrei italiani
Quali sono le opinioni dei giovani ebrei italiani riguardo alla loro identità, il rapporto con la comunità ebraica e la società civile? È il tema dell’indagine Due ebrei, tre opinioni (Giuntina), curata da Carlotta Jarach e Giulio Piperno. Il lavoro sarà presentato al Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma giovedì 20 novembre, alle 21. Assieme ai due curatori interverranno il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (Ugei) Luca Spizzichino e il giornalista David Parenzo, che modererà l’incontro.
Strutturato in due parti, lo studio esamina prima gli aspetti teorici dell’identità ebraica, includendo un confronto con Israele e una panoramica sulla storia dell’Ugei. La seconda parte presenta un’indagine empirica svolta tra il 2021 e il 2024 su un campione di 200 persone tra i 18 e i 35 anni, analizzando le opinioni dei giovani su identità, religiosità, rapporto con Israele, matrimonio e social media. Rispetto al passato, scrive Piperno all’inizio del libro, «è riscontrabile una forte eterogeneità, legata in particolar modo al livello di osservanza religiosa, ma spesso anche al livello socioculturale di provenienza e alla comunità di appartenenza».
Eterogenee sono ad esempio le risposte alla domanda «L’appartenenza all’ebraismo ha per te a che fare prevalentemente con quale aspetto?». Per il 43% dei partecipanti al sondaggio il principale elemento identitario è la cultura ebraica. A seguire, gli aspetti familiare e religioso ricevono rispettivamente il 23% e il 22% delle scelte. Una minoranza di intervistati riporta l’aspetto affettivo (7%) e un mix delle alternative indicate (4%). Ci sono anche differenze geografiche: a Milano la scelta preponderante è per l’elemento religioso (34%) mentre a Roma e nelle piccole comunità è per quello culturale (44% e 60%). Questo è solo uno degli esempi da cui emerge un gruppo under 35 dinamico, legato alle tradizioni ma aperto al confronto, critico verso le istituzioni ebraiche, ben integrato nel paese ma disposto a trasferirsi per migliori opportunità, con una particolare attenzione a Israele.
Dopo il 7 ottobre 2023, il timore dell’antisemitismo è aumentato, portando alcuni a cambiare abitudini e a cercare più supporto nelle comunità ebraiche.