ISRAELE – Attenzione al nord: Idf attaccano Hezbollah e Hamas in Libano

Mentre si discute del futuro di Gaza, l’attenzione militare israeliana nelle ultime ore si è spostata decisamente verso nord. Nel Libano meridionale, gli aerei delle Idf hanno colpito infrastrutture di Hezbollah a Deir Kifa e Shor, dopo aver ordinato ai residenti di evacuare. Per l’esercito si tratta di edifici utilizzati dall’organizzazione terroristica libanese per tentare di ricostruire la propria rete operativa, nonostante mesi di pressione militare lungo il confine. Il portavoce delle Idf in arabo ha avvertito la popolazione: lasciare immediatamente l’area, perché gli attacchi sarebbero iniziati nel giro di pochi minuti.
L’operazione arriva poche ore dopo il colpo alle strutture di Hamas nel campo profughi palestinese di Ein al-Hilweh, a Sidone, dove l’esercito israeliano ha eliminato 14 terroristi e ne ha feriti altri 28. Secondo le Idf, l’area è un hub operativo di Hamas all’interno del Libano, con personale, centri di reclutamento e infrastrutture logistiche che continuano a funzionare nonostante le dichiarazioni ufficiali sulle consegne di armi ai militari libanesi. Da Beirut, intanto, nessuna reazione formale. Il presidente Joseph Aoun ha evitato ogni commento, mentre Hezbollah continua a parlare di “violazioni” senza affrontare la presenza massiccia delle proprie milizie nel sud del paese.
In questo quadro, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annullato la testimonianza prevista nel suo processo per motivi di sicurezza. Questa mattina ha raggiunto il nord per controllare non il Libano, ma la zona cuscinetto siriana, sulla cima del Monte Hermon, insieme al ministro della Difesa Israel Katz, al ministro degli Esteri Gideon Sa’ar e al capo di stato maggiore Eyal Zamir (nell’immagine).
La visita avviene mentre Gerusalemme porta avanti contatti discreti con il leader siriano Ahmed al-Shara’a per un nuovo accordo di cessate il fuoco sul Golan. Una trattativa fragile, in cui pesano il ruolo di Washington e l’influenza crescente della Turchia su Damasco. L’apparato di sicurezza israeliano teme soprattutto pressioni americane che potrebbero portare alla rinuncia alla parte siriana dell’Hermon, considerata essenziale per intercettare il contrabbando di armi verso Hezbollah. Negli ultimi mesi, le unità del Comando Settentrionale hanno intensificato le operazioni per bloccare quei traffici, mentre dall’altra parte della linea milizie addestrate da Ankara tentano di consolidare nuove posizioni.